Bivacco Moncalieri

Bivacco Moncalieri

al Passaggio dei Ghiacciai del Gelas - m. 2710

Proprietà della Sezione di Moncalieri


Generalità e descrizione
Il bivacco è posto a circa 40 metri sotto il valico del Passaggio dei Ghiacciai, sul versante sud-est del costone che unisce la Cima Chafrion con la Punta della Siula.
Inaugurato l'11 settembre 1983, è dedicato a Guido Borello ed Angelo Giordengo, vittime di un fulmine durante la costruzione del Rifugio Città di Moncalieri eretto presso la sponda nord-est del Lago Bianco e distrutto da una valanga nel 1975.
E' una costruzione in legno rivestita di lamiera zincata, collocata su piattaforma in calcestruzzo, con una capienza di 9/11 posti letto. Attrezzata con materassi, coperte, tavolino, panche e materiale di pronto soccorso. Acqua a 10 metri sul lato sud. Dispone di piazzola per elicottero, a valle (15 minuti circa), ad est del Lago Bianco.
Il bivacco, posto in uno degli angoli più suggestivi del Parco Naturale dell'Argentera per bellezza ambientale e presenza di fauna e flora alpina, è ottimo punto di appoggio per ascensioni nei gruppi della Maledia e del Gelas.

Vie di accesso
Da Cuneo, superato Borgo San Dalmazzo, raggiungere Valdieri, centro di villeggiatura posto a 18 km. Al termine dell'abitato la valle si articola in due diramazioni: a destra per S. Anna e Terme di Valdieri, a sinistra per Entracque. Inoltrarsi lungo la valle del Gesso di Entracque ed al termine di un rettilineo, seguire la strada che si stacca a destra per il Lago della Piastra, bacino artificiale che raccoglie le acque del torrente Gesso. 
Proseguendo oltre l'impianto dell'Enel, lasciando a destra la carrozzabile per il Lago della Rovina, la strada attraversa il torrente Rovina e, in leggera salita, perviene alla località di S. Giacomo (m 1213).
Il bivacco può essere raggiunto con due diversi itinerari: direttamente dal Pra del Rasur o in transito dal rifugio E. Soria-G.Ellena al Praiet superando il Passaggio dei Ghiacciai.

a) da S. Giacomo seguire la strada asfaltata che si stacca a sinistra, varca il torrente Gesso e raggiunge le ex palazzine reali di caccia (posteggio auto: transito vietato). La strada, non più asfaltata, risale il vallone del M. Colomb, trascura la piccola diramazione di sinistra per il Passo Frassinetto e raggiunge il Pra del Rasur (eventuali scorciatoie).
Il percorso segue per un buon tratto in modo parallelo il torrente, guadagnando gradatamente quota sino ai ruderi del Gias Sottonao del Vei del Buoc (m 1430) dove si divide in due rami. Si procede con quello di destra che valica il torrente su un ponticello in legno, posto di fronte al Gias Colomb, elevandosi ai piedi della fascia prativa della Cima di Pantacrèus, sulla sinistra orografica del vallone di M. Colomb. Giunti ad un enorme masso, segnato con una macchia rossa si volge decisamente a destra (freccia rossa indicata su un masso) seguendo il sentiero che sale sulla riva sinistra orografica dl Rio Pantacrèus. In questo tratto il sentiero, inizialmente poco visibile, poi via via più marcato, piega nettamente in senso inverso (sud-est) sino a raggiungere la stretta rocciosa del Rio Pantacrèus (La Gorgia).
Si continua per poco sulla destra, poi il sentiero guada il ruscello, risalendo l'ampio pendio di rododendri fino al suo termine, nei pressi della stupenda cascata del ghiacciaio della Maledia. A questo punto il sentiero svolta a destra, superando la sovrastante bastionata rocciosa. Traversando successivamente in diagonale il pendio, si raggiunge un avvallamento, posto tra due costole rocciose, che si supera lasciando a sinistra la traccia per il Passo Soprano del Muraion. Ci si porta così ad una seconda bastionata, che si aggira sulla sinistra, superando a destra un salto roccioso raggiungendo infine lo spiazzo dove era edificato il Rifugio Città di Moncalieri, distrutto nel 1975 da una valanga (m 2549). Contornare il Lago Bianco, risalendo la morena del ghiacciaio Nord-Est del Gelas, con ampio giro da sinistra a destra, portandosi in circa 20 minuti al Bivacco Moncalieri, situato una quarantina di metri sotto l'ampio valico del Passaggio dei Ghiacciai del Gelas (ore 4-5 da S. Giacomo).

b) da S. Giacomo seguire la strada che sale alle spalle della Baita M. Gelas e, con moderata pendenza, si addentra nel vallone del Gesso della Barra, passando nelle vicinanze del Gias Cuccetta (m 1328), raggiungendo poco sopra il Gias Sterpis sottano. Appena a monte è situato lo slargo del Garb della Siula (m 1450); lasciata a sinistra la diramazione per il Gias della Siula, superare le acque del Vallone della Cagna pervenendo al Passo di Pierastreccia (m 1630).
Si prosegue in una conca rocciosa, oltre la quale alcuni tornanti sulla destra, portano in alto tra grossi massi (sorgente) e subito dopo al Piano del Praiet. Abbandonata a destra la traccia per il Colle di Fenestrelle, si varca un rio, passando accanto al Gias del Praiet e con un grande tornante si raggiunge il rifugio E. Soria-G.Ellena (m 1840, da S. Giacomo ore 2,30. Proprietà C.A.I., Sezione Cuneo: 81 posti letto con locale invernale). 
Dal rifugio seguire la mulattiera che porta al Colle di Finestra. A quota 1913 circa, piegare decisamente a sinistra per prendere il marcato sentiero risalente con stretti tornanti la Gorgia della Maura. La mulattiera, a quota 2440, lascia sulla destra il sentiero per la Forcella Roccati, proseguendo sino a raggiungere i resti dell'antico appostamento di caccia "Pera de Fener" (m 2698). Nelle vicinanze un enorme masso può offrire un ricovero di fortuna. Da questo punto salire sino al ghiacciaio Nord-Ovest del Gelas, per terreno morenico, e traversarlo in piano. Al suo termine superare le rocce che seguono, levigate e bagnate dall'acqua di fusione. Puntare in direzione dell'evidente Passaggio dei Ghiacciai del Gelas (m 2750) posto sotto l'ultimo rilevante salto della Cima Chafrion. Per portarsi alla sua base è necessario traversare un tratto di circa 40-50 metri di neve o ghiaccio, che talvolta può richiedere il taglio di alcuni gradini. Dalla base, salire 20 metri circa per roccette sino a raggiungere il Passaggio e scendere sul versante opposto per rocce e cenge erbose per portarsi al Bivacco (ore 4 dal rifugio Soria-Ellena). 
Utili corda e piccozza per evidenti motivi di sicurezza.



 
 
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