Recensioni libri di montagna

Monte Rosa, regina delle Alpi (volume II): Cime e vie

Teresio Valsesia, Daniel Anker, Marco Volker

Monte Rosa, regina delle Alpi (volume II): Cime e vie


Sabato 11 maggio a Borgosesia, in concomitanza con il convegno e la mostra su La prima grande stagione dell’alpinismo Valsesiano, Teresio Valsesia ha presentato il secondo volume della collana Monte Rosa Regina delle Alpi, realizzato in collaborazione con Marco Volken e Daniel Anker, corredato da numerose belle immagini scattate dagli autori e dalla riproduzione di alcuni documenti e foto d’epoca. Con un testo semplice ma coinvolgente e storicamente molto preciso viene tracciato un quadro completo del massiccio del Monte Rosa intrecciando la descrizione dei rifugi con quella dei protagonisti delle vie alle varie vette, riscoprendo episodi curiosi e interessanti, a volte dimenticati. Si passa così dalla descrizione delle prime ascensioni dei pionieri Pietro Giordani e Nikolaus Vincent, che nel 1819 raggiunse la vetta che porta il suo nome, a quella della esplorazione del barone von Welden che diede nome alla Ludwigshohe e a tutta una serie di storie curiose e interessanti. Zumstein era un ispettore forestale del Regno Sardo, mandato in Valsesia nel 1820, che rilevò la scomparsa degli stambecchi, cacciati dai locali per cibarsene: il suo interessamento portò alla creazione del Parco del Gran Paradiso per conservarne la specie. Parrot era un medico tedesco che non raggiunse mai la vetta che porta il suo nome. Una dei più grandi protagonisti dell’epoca fu Mattia Zurbriggen, arrivato a Macugnaga dalla natia Saas nella gerla del padre, in cerca di lavoro. Fu una delle più complete guide dell’epoca, salì sulle vette di molti continenti: in Nuova Zelanda, in Tunisia, in Cile e in Sud America sull’Aconcagua (6962 m) e sul Cerro Zurbriggen (5410 m). Ma le sue principali imprese le compì sulla est del Monte Rosa, con compagni di cordata quali Julius Kugy, Luigi Burgener, Nicola Lanti, Ettore Canzio e i fratelli Gugliermina con i quali compì la prima ascensione del colle tra la Ludwigshohe e il Corno Nero dal versante valsesiano, colle che fu battezzato in suo onore Colle Zurbriggen. Valsesia si rammarica del fatto che molte di queste vie del versante valsesiano siano oggi finite nel dimenticatoio e non vengano più percorse, snobbate dagli alpinisti. Si riscopre poi la figura di Costantino Perazzi, senatore e ministro del regno, che legò il suo nome a ben quattro toponimi sul Monte Rosa e quella, del tutto sconosciuta ai più, di John Ellerman, l’inglese più ricco di tutti i tempi, che legò il suo nome al pianoro Ellerman, il grande plateau al piedi della parete valsesiana, che per primo attraversò nel 1882 con le guide Abraham Imseng e Ludwig Zurbriggen. Si racconta poi nel volume della prima ascensione del parroco Gnifetti e delle esplorazione di Joseph Zumstein, della bella impresa di monsignor Achille Ratti, poi papa Pio XI, delle vicende del generale Dufour e delle imprese di Hulton (cresta Rey alla Dufour), di Ferdinand Imseng (crestone Marinelli e via Brioschi alla Nordend) travolto da una valanga con Marinelli nel canalone omonimo, di Zapparoli e della cresta di Santa Caterina. Veramente una bella opera, frutto di una ricerca attenta e precisa scritto con una prosa avvincente. (recensione a cura di Pier Luigi Ravelli). Monte Rosa, regina delle Alpi (volume II): Cime e vie, di Teresio Valsesia, Daniel Anker e Marco Volker, Alberti editore, Verbania 2013.
 
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