Recensioni libri di montagna

Mi chiamavano Banana Fingers

Ron Fawcett

Mi chiamavano Banana Fingers


Il titolo del libro, a dire il vero non molto azzeccato, fa riferimento ad un modo di dire tipicamente anglosassone per identificare una persona che ha le mani con dita grosse, simili a banane. Questo libro ci offre un interessante spaccato di come era la vita degli scalatori inglesi fra gli anni settanta ed i primi anni ottanta attraverso i ricordi autobiografici del più forte scalatore d’oltremanica del periodo: Ron Fawcett. Ron Fawcett è stato senz’altro un punto di riferimento importante per tutti quelli che sisono affacciati al mondo delle scalate nel periodo della grande confusione quando si passava dagli scarponi alle scarpette. Row Fawcett, assieme a Pete Livesey e pochi altri, introdussero il concetto di allenamento specifico per l’arrampicata, concetto poi ripreso ed ampliato da Wolfgang Gullich.Ron Fawcett era quello scalatore invasato che affermava di non potersi permettere di “perdere” una settimana in Monte Bianco poiché fra viaggio e probabile maltempo avrebbe senz’altro perso la forma fisica che gli consentiva di scalare sulle difficoltà estreme. Fawcett era costantemente ossessionato e preso dalla smania di scalare, tutto il giorno e sette giorni su sette: spesso non trovava i compagni, che durante il giorno erano soliti lavorare, ed allora si faceva lunghe e pericolose sessioni di arrampicata in solitaria. Celebre è stata la giornata in cui scalò cento salite estreme – di grado E secondo la scala inglese – in una falesia inglese. E cosa dire delle falesie inglesi? Gli inglesi, costretti dalla natura a vivere e a valorizzare i propri spuntoncini di roccia, studiati e sfruttati fino all’ultimo appiglio, sono stati costretti ad inventarsi il gioco di salire in libera le vecchie vie di artificiale, di utilizzare pochi chiodi e spit, di spingere il rischio a livelli mortali. Questa è una caratteristica tipicamente inglese che Ron Fawcett ha sicuramente portato all’estremo ed esportato anche in Francia. Celebri sono state le calate, all’inizio degli anni ottanta, delle orde di scalatori inglesi, sulle assolate pareti del Verdon in Provenza.Lì, Fawcett e compagni, imponevano il loro stile puro, rigoroso ed etico, di arrampicata. E poi, a ventotto anni, all’apice del successo, dopo essersi inventato un lavoro come scalatore professionista, cominciò a sentirsi troppo vecchio. C’erano le nuove generazioni che incalzavano, da Jerry Moffat a Ben Moon, ma soprattutto c’era la difficoltà a reggere la pressione del successo e della vita… e così alla fine degli anni ottanta si eclissò pur continuando ad arrampicare per il proprio piacere personale a cinquant’anni esattamente come a quindici anni. (recensione a cura di Massimo Bursi). Mi chiamavano Banana Fingers, Ron Fawcett,Versante Sud 2011, pagg. 278 con illustrazioni b/n, € 19,00
 
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