Recensioni libri di montagna

Fra Terra e cielo, Pier Giorgio Frassati

Carla Casalegno

Fra Terra e cielo, Pier Giorgio Frassati


Giovane Montagna ha pieno titolo per sentirsi in rapporto privilegiato con Pier Giorgio Frassati, in forza della sua appartenenza attiva alla sezione di Torino, ben documentata dal contributo di Pilli Ravelli (rivista 3/1991) e dall’amicizia con i coetanei soci Carlo Pol e Aldo Morello, pure loro membri dei Tipi Loschi, “cricca” alimentata dalla Fuci maschile e femminile. La sua appartenenza attiva fu del periodo universitario interrottosi, (a due esami dalla laurea) con il dies natalis del 3 luglio 1925, nella pienezza dei suoi ventiquattro anni. Essa è ampiamente testimoniata nelle numerose biografie, che nel tempo si sono susseguite, a partire dalla prima (1928), del salesiano don Antonio Cojazzi. La biografia di don Cojazzi ebbe tiratura elevata, con edizioni numerose e molteplici traduzioni, e fu lo strumento importante per veicolare la figura di questo giovane, proteso a una testimonianza di fede coerente, nell’associazionismo cattolico. Incrociandosi con persone che portano il nome di Pier Giorgio e che anagraficamente si collocano nei decenni centrali del secolo scorso è automatico pensare che la scelta della famiglia sia da ricondurre alla figura di questo studente torinese, per il quale subito dopo la morte fu avviato il processo diocesano per il riconoscimento delle virtù eroiche. Si diceva dei numerosi volumi biografici (a parte quelli specialissimi della sorella Luciana) che hanno scandagliato, in taluni casi assai bene, la personalità del giovane Frassati e di essi la nostra rivista (2/2011) ha documentato, nella consapevolezza che l’elenco, per quanto nutrito, non era sicuramente esaustivo e destinato ad arricchirsi di altre voci. Tra queste biografie è da citare quella della torinese Carla Casalegno (Pier Giorgio Frassati, Piemme 1993 e Effeta editrice 2005). Della stessa autrice è di recente uscito, per l’editrice San Paolo, Tra terra e cielo: Pier Giorgio Frassati, un contributo di 76 pagine, che rispetto alla sua precedente biografia si prefigge di offrire un agile strumento di conoscenza del Beato, incentrato in particolare su un “Pier Giorgio” attratto dall’adorazione eucaristica, che si teneva nella chiesa di Santa Maria di Piazza, retta dal 1901, dalla congregazione di San Pier Giuliano Eymond, il “santo dell’Eucarestia”. Quale iscritto ai “giovani adoratori notturni universitari” Pier Giorgio prestava “servizio” davanti all’altare, abitualmente nella notte del secondo sabato del mese. “Anche l’adorazione eucaristica” , scappa da dire, venendo a conoscere questa altra faccia della prismatica personalità del giovane Frassati. Quando egli morì era assai prossimo alla laurea, in ingegneria mineraria, scelta per essere in prima linea con operai sottoposti a particolari rischi e disagi, così come aveva sperimentato nella Ruhr, all’epoca in cui suo padre, il senatore Alfredo, era ambasciatore del governo Giolitti a Berlino. Sarà stato anche “fuori corso” (e forse lo status di famiglia glielo permetteva), ma quanti coinvolgimenti nelle giornate di Pier Giorgio Frassati! (Nel sociale con la San Vincenzo, nell’ambito culturale e formativo con la Fuci, la Pax Romana e l’Azione Cattolica, in quello politico con il Partito Popolare, nel quale don Sturzo aveva chiamato a raccolta “i giovani e forti”, e poi quello religioso come membro del terz’ordine Domenicani e degli Adoratori notturni. E a tutto questo denso carnet si aggiungeva la montagna. Quando, nell’ultima settima di giugno (1925) si manifestarono in lui i primi sintomi dell’ indisposizione, troppo tardi diagnosticata come polio (contratta come si suppone in una delle sue visite vincenziane), era da poco reduce da una gita sociale, alle Lunelle in val di Lanzo. Giovanni Paolo II, il 5 aprile 2001, rivolgendosi ai giovani che nel centenario della nascita di Pier Giorgio Frassati si stavano preparando a vivere la “loro” XVI Giornata Mondiale, disse « Cercate di conoscerlo!». È quanto dovremmo dirci pure noi di Giovane Montagna, per entrare in maggior dimestichezza con un socio, di cui si va fieri, ma che probabilmente non conosciamo come meriterebbe d’essere conosciuto. E gli strumenti non mancano. (recensione a cura di Giovanni Padovani) Fra Terra e cielo, Pier Giorgio Frassati, di Carla Casalegno, San Paolo edizioni, 2011, pagg. 76, €. 9,00.
 
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