Recensioni libri di montagna

Diari delle montagne: testimonianze d’alpinismo

Paolo Brunati

Diari delle montagne: testimonianze d’alpinismo


DIARI DELLE MONTAGNE: TESTIMONIANZE D’ALPINISMO Un insolito libro, originato da altri libri. E che libri! Più che mai frutti genuini della montagna o, meglio, di quel suo strano “popolo-non popolo” degli alpinisti. Paolo Brunati ha composto la sua opera partendo da una intuizione sagace e di bril¬lante originalità: raccogliere, selezionare e commentare le disparate notizie presenti, soprattutto, nei Carnet di Guida alpina e sui Libri di rifugio, traboccanti di spontaneità e di grottesca anarchia. Nei “libri di rifugio” sono anche compresi i loro parenti poveri, ossia i libri degli alberghi di fondovalle. Già, ma dove si possono trovare gli originali di questi documenti che, dalla metà dell’Ottocento, sono sopravvissuti fino a noi? Ovvio, al Centro Documentazione del Museo nazionale della Montagna di Torino: una sorta di pozzo infinito, una sterminata quantità di volumi, documenti, fotografie, filmati. Impressionante davvero questo fondo documentativo! Benché riguardanti soltanto il Piemonte e la Valle d’Aosta non si saprebbe da dove cominciare. L’organizzazione della Biblioteca nazionale – e di altre sezioni del museo- hanno offerto un aiuto indispensabile a Paolo Brunati per portare a termine il suo preziosissimo lavoro. Basta soffermarsi sul capitolo degli Apparati, intesi come i carnet delle guide, i libri di rifugio, di albergo, di vetta. Il volume riporta poi fotografie e documenti che, per chiarezza e valenza storica sono più eloquenti di qualsiasi trattazione. Eccone alcuni esempi: attestato per la guida Agostino Ansermin “l’Ansermin rallegrò spesso la comitiva coi suoi canti e le sue armoniose grida. Lo raccomando con piacere. Vittorio Sella. Cai, Breuil, 13 agosto 1887”. Altra attestazione verso Alessandro Corsi “Inesperta della montagna trovai in Corsi una guida così valente, gentile e simpatica che incoraggia anche le più timide donne desiderose di toccare una cima alpestre. Luisa Songa di Milano. Macugnaga 28 agosto 1893. E altra ancora rilasciata a Giuseppe Samuele Gadin “Ha accompagnato il sottoscritto alla vetta del Cervino…che si fa un dovere e un pia¬cere di riconoscere…la valentia del sullodato Gadin nelle difficoltà…per ben discendere dalla cima. In fede sac. Achille Ratti, socio Cai sezione di Milano. Valtournanche, 9 agosto 1889”. Ma passiamo ai libri di rifugio. Albergo Camussot di Balme “Partimmo in su le 5 del mattino…ci accompagnavano l’egregia guida Antonio Castagneri ed i portatori Giuseppe e Pietro Castagneri…abbiamo potuto felicemente eseguire l’ascensione dell’Uja di Mondrone di circa 3000 metri…All’una e quaranta minuti salutavamo la superba cima con grida di gioia e spari di pistola…Balme, 24 dicembre 1874. Avv.to G.L. Vaccarone e Alessandro Emilio Martelli”. (ndr: trattasi della prima ascensione invernale). E ancora. 24 settembre 1925: mé chiudo il rifugio. Quest’anno avendo messo in diversi tondi del veleno per i topi mi raccomando di far usare molta attenzione di non usare i cibi senza riguardo. Chenal Giovanni, custode, con la famiglia”. In questo ricco capitolo non ci sono soltanto amenità, satire e sproloqui; si trovano anche descrizioni di tragedie e di cataclismi travolgenti, raccontati da testimoni oculari. Pagina che appartiene alla storia del nostro alpinismo è la cronaca della morte per sfinimento, della guida Jean Antoine Carrel, il Bersagliere, al termine della discesa del Cervino (25 agosto 1890). Impressionante è la descrizione della colossale valanga che precipitò nell’agosto del 1889 lungo la Est del Rosa, causando la morte di Damiano Marinelli e delle guide Ferdinand Imseng e Battista Pedranzini. A completare gli estratti dai Libri di rifugio seguono 35 pagine di nitidi disegni, note, caricature…Un girotondo di immagini che documentano il fluire dei giorni: le mode letterarie, i regimi politici, l’incontro con nomi entrati nella storia dell’alpinismo. La sezione degli Apparati comprende gli accurati elenchi delle materie che costituiscono l’opera. Il capitolo riservato ai libretti di Guida alpina riporta i nominativi e i dati personali di 647 guide. L’elenco dei Libri di rifugio, albergo, vetta e Museo Montagna è costituito da 184 voci; i diari personali, appartenenti a J Galton (1852), Andrea Oggioni (1948), Carolina Palazzi Lavaggi (1870), Guido Rey (1870). Sono dati che sottolineano lo scrupolo con cui è stato impostato questa interessante ricerca e nel contempo la ricchezza dei fondi custoditi dal Museo della Montagna. È lo stesso autore che ce lo conferma, sottolineando che: «Trattasi di resoconti sepolti che mai sarebbero venuti alla luce se non si fosse per caso andati a frugare, come in un vecchio baule. Certo non ha alcun interesse sapere che il “tal dei tali”…ha raggiunto una cima…Eppure costui scrive di aver camminato otto ore, di aver patito per il vento e il freddo e di aver gioito del panorama meraviglioso, del sapere profumato dell’aria». (recensione a cura di Sergio Marchisio ) Diari delle montagne: testimonianze d’alpinismo, di Paolo Brunati, Priuli & Verlucca editori, 2011.
 
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