Recensioni libri di montagna

Parete Ovest: la montagna senza compromessi

Reinhold Messner

Parete Ovest: la montagna senza compromessi


Quando ho incrociato questo ultimo lavoro di Reinhold Messner mi sono detto: «Ma cosa avrà mai di nuovo da dirci Messner dopo oltre cinquanta libri pubblicati?». Ed invece mi sono sbagliato. Ho affrontato il libro di petto convinto di trovare qualcosa su cui ridire ed invece, capitolo dopo capitolo, ne sono rimasto affascinato. Devo appunto riconoscere a Messner che riesce ancora a stupirci con argomenti interessanti! È la storia della sua salita alla parete ovest dell’Ortles, il re dell’Alto-Adige. Una salita compiuta nel 2004, all’età di sessant’anni con il fratello Hubert e con un altro amico. Una salita preparata con attenzione che doveva portarli a ripetere la via storica di Josef Pichler. Ma … la montagna cambia, poiché i ghiacciai si sciolgono inesorabilmente e affiorano strati di roccia estremamente friabili, la nebbia arriva e confonde sull’itinerario. Dopo un po’ capiscono di essere finiti fuori via e che l’unica via di uscita è la salita verso la cima. Inizia quindi una salita piena di paura, incertezza e a poco conta se sei considerato l’alpinista più forte del mondo. Quando ti trovi in parete non esistono più né compromessi, né scorciatoie. Messner percorre dettagliatamente le fasi della salita imprevista, alternando ai capitoli dedicati alla parete ovest dell’Ortles, altri capitoli in cui ripensa alcuni momenti della sua lunga carriera alpinistica di oramai mezzo secolo. È sempre interessante capire dal protagonista della scena dolomitica, alpina, himalayana e di esplorazione estrema, come egli legga e veda l’alpinismo di ieri e di oggi. Ho l’impressione che Messner utilizzi la disavventura, finita bene, sull’Ortles, per “fare i conti” con il suo lungo passato alpinistico e per togliersi qualche “sassolino, d’altronde, lo sappiamo, la vena polemica non gli è mai mancata! Mi sono piaciute le parole di apprezzamento nei confronti di alcuni nuovi astri dell’alpinismo. Mi piace la sua posizione sull’alpinismo e confesso che mi ritrovo nei suoi concetti super-individualistici ed anarchici. Ma forse i capitoli che più mi hanno intrigato sono quando descrive le sue odierne arrampicate ed i confronti dialettici con il figlio Simon, nonché la sua apprensione quando vede salire il figlio da capocordata su passaggi dove lui non riesce più. Con molta onesta e sincerità vede di dover abdicare dal proprio ruolo di capocordata per lasciare spazio al figlio. Forse il libro ha un taglio un po’ malinconico, poiché indugia sui ricordi, sui compagni di cordata scomparsi come Renato Reali e Heini Holzer, ma è indubbio che risulta molto autentico e registra in modo sincero una fase della sua vita. Traspare anche una piena soddisfazione per quanto ha fatto, quanto sta facendo ora e quanto vorrà ancora fare in futuro come camminatore. Lo stile in cui è scritto il libro, come tutti gli altri libri messneriani da me letti, è uno stile germanico: ora asciutto, ora razionale, ora concettoso che ogni tanto indugia nello Sturm und Drang, per esemplificare cito alcuni titoli di capitoli: Alla fine solo l’abisso della decadenza è ovunque, Rendere possibile l’impossibile… Personalmente preferisco il secco, ironico stile under statement inglese, ma comunque qui si tratta di un peccato veniale ed è chiaro l’imprinting di Messner, cosa non trascurabile in un mondo medializzato in cui le star affidano i propri pensieri ai ghost-writers e non si sporcano le mani in prima persona. Sotto questo punto di vista Messner è sempre una certezza. È un libro da comperare e da leggere di gusto! (recensione a cura di Massimo Bursi) Parete Ovest: la montagna senza compromessi, di Reinhold Messner, Corbaccio 2011, pagine 254 con foto. €. 18,60
 
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