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Paolo Andreani
Giornale di viaggio: un gentiluomo milanese sulle Alpi
Va detto subito che è un testo inedito; il merito della scoperta va a Emilio Fortunato, che ha scovato nell’archivio Sormani Andreani il diario del viaggio alle Alpi Graie, Pennine e Savoiarde del giovane Paolo Andreani; viaggio compiuto nell’agosto del 1788. La vita del giovane rampollo di nobile famiglia è stata marcata da viaggi in Europa e nelle Americhe, scoperte scientifiche e tecniche, costose serate al tavolo da gioco e una curiosità verso i ghiacciai del Monte Bianco. Terminerà la sua esistenza a Nizza nel 1823, solo, malato e coperto di debiti. Il curatore del Giornale di viaggio ha lasciato la sintassi originale; appaiono nomi di personaggi e toponimi che spesso sono storpiati o scritti come erano scritti o pronunciati allora. In compenso è una descrizione fresca, fatta da un osservatore cittadino desideroso di trasmettere ad altri cittadini le emozioni per l’alpe e i monti. Andreani parte per la sua spedizione-esplorazione solo due anni dopo la conquista della cima del Monte Bianco. La relazione di de Saussurre è stata probabilmente la molla motivazionale; lui stesso afferma che vuole ripercorrere una parte della salita utilizzando come falsariga la relazione del de Saussurre provvedendo ad ampliare le annotazioni geologiche e climatiche. A dire il vero le annotazioni del giovane milanese sono ricche di citazioni altrui o di descrizioni delle misurazioni compiute già da altri; c’è un veloce racconto di quanto de Saussurre compie sulla cima del Monte Bianco e quanto hanno compiuto alcuni suoi predecessori nelle vicine valli alpine. L’elemento catalizzatore del viaggio, con partenza da Ginevra il 2 agosto del 1788, è l’osservazione della formazione del ghiaccio, della stratificazione della neve, della formazione dei ghiacciai; punto di partenza delle osservazioni Chamonix, che era già allora affollata di viaggiatori alpinisti. Compie qualche salita soffermando l’attenzione sulle conformazioni rocciose del circondario. Poi parte da Chamonix, con portatori e muli, verso Courmayeur; stupisce alla vista del laghetto del Combal e allo spettacolo dei ghiacci del Miage. Da Courmayeur riparte per Aosta, si inerpica sul passo del Gran San Bernardo (salendolo gli scappa un pensiero ad Annibale e alle sue schiere), ridiscende la valle del Rodano e poi arriva a Losanna. Il curatore pone, alla fine del testo di Andreani, una pregevole scheda sulla letteratura alpina del Settecento; il giudizio tecnico del Giornale di viaggio lo lasciamo ai geografi. (recensione a cura di Francesco A. Grassi) Giornale di viaggio: un gentiluomo milanese sulle Alpi, di Paolo Andreani, a cura di Emilio Fortunato, CDA e Vivalda editori, pagg. 139