Recensioni libri di montagna

UP: European Climbing Report, 2009

AAVV

UP: European Climbing Report, 2009


Che cosa è UP? Non è una rivista perché le riviste non sono annuali, non è un libro perché esce ogni anno, è un report; un report sui fatti di alpinismo, di arrampicata, di bouldering, di falesia e su quelle cose che a giudizio della Redazione vale la pena raccontare. Il numero 8 apre con un editoriale di Maurizio Oviglia sul mito e sulla sua apparente scomparsa; un tempo, qualche anno fa, ci nutrivamo di miti; adesso piano piano i miti e i sogni vanno scomparendo. UP, in questo numero, inanella una serie di miti da far rabbrividire un’antologia epica. Ivo Rabanser, che oltre ad essere un fortissimo alpinista è un appassionato ripetitore delle difficili classiche dolomitiche (per intendersi tutte quelle vie che hanno nomi tipo Comici, Solleder, Tissi, Piussi, Cassin, Soldà, ecc..), racconta la prima salita allo spigolo sud-est alla Torre Trieste ad opera della cordata Cassin-Ratti. Riccardo Cassin e Vittorio Ratti aprono la via nel 1935, la prima ripetizione nota è del 1948 ad opera di Gino Soldà e Ugo Pompanin; nel 1952 viene realizzata la quarta salita… la prima solitaria è del 1978; 600 metri di sviluppo, VI, 2 passaggi di VI+, qualche breve tratto di A0 e A1 o se si preferisce VII e VIII-. Il racconto ha il sapore di un romanzo; Rabanser il romanzo lo conosce bene e lo ha vissuto in prima persona e fa delle sagaci sottolineature tecniche; inoltre Ivo fa emergere il profilo del gentiluomo Cassin, che come ricorda Revojera non ha mai avuto un incidente; il mito Riccardo Cassin è oramai leggenda, bravo Rabanser! Nelle prime pagine una bella intervista a Johnny Dawes; signore di mezza età e forse un po’ in carne, ma ancora dispensatore di sogni. Segue l’intervista a Iker Pou, non farsi ingannare dal faccino da bravo ragazzo e dagli occhiali; delle belle foto sul Naranjo de Bulnes (Pico de Europa-Spagna) e sullo spigolo del Totem Pole colorano l’intervista. L’impressionante curriculum di Iker è tutto stampato tra le righe dell’articolo, i più scettici possono andare direttamente su you tube e vedere una delle tante realizzazioni sulle pareti del Naranjo (8b, 8c+/9a). Tutte da leggere le pagine su “La via mitica”, un amarcord dedicato ai fratelli Claude e Yves Remy. Siamo nelle Alpi Bernesi, Grimsel, Eldorado e dal 6 al 9 luglio 1981 i due terribili fratelli aprono La Genéve, Mothörhead, che ispira tutto l’articolo (500 metri di sviluppo, 6b, 6a obbl), Simple solution, Les pie set les mains… c’è una bella foto che li ritrae cappelloni, barbuti e pieni di sogni… ci sono anche le immagini di oggi con qualche migliaio di capelli in meno, ma sempre gagliardi e sognatori. Nel numero sui miti non poteva mancare un articolo su Biographie-Realization. Siamo a Céüse (Gap, Francia), Jean-Christophe Lafaille la apre nel 1989; bisogna attendere il 2001 per avere la prima ripetizione ad opera di Chris Sharma; seguono due ripetizioni nel 2004, due nel 2007 e una nel 2008, alla fine viene valutata 9a+. È la via su cui si sono misurati e si misurano i migliori climber del mondo, per alcuni è un sogno per altri è quasi un incubo. Sylvain Millet (terza ripetizione nel 2004) attende il prossimo tentativo a vista di Adam Ondra. Chiude questo numero di UP una ricca rassegna di nuove performance su ghiaccio, in falesia, su bouldering; le salite più significative hanno anche relazione e disegni: c’è materiale per tutti gusti e tutti i sogni. La Redazione, non soddisfatta del quantitativo di adrenalina prodotta da ogni singolo articolo, apre con una copertina molto caratteristica: la smorfia di stupore di Florian Riegler in volo sullo strapiombo delle Gole del Limarò (Tn). (Recensione a cura di Francesco A. Grassi) UP: European Climbing Report, 2009. Edizioni Versante Sud, pagine 127, €. 13,50.
 
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