Recensioni libri di montagna

Alpinismo: 250 anni di storia e di cronaca

Armando Scandellari

Alpinismo: 250 anni di storia e di cronaca


Armando Scandellari pone una serie si scrupolosi ringraziamenti in apertura della sua pregevole fatica Alpinismo: 250 anni di storia e di cronache, entrata recentemente nella collana “I manuali del Club alpino italiano”. A chi non lo conoscesse potrebbe bastare il primo d’essi per misurare l’Uomo, lo studioso, l’arguzia con cui sa dar vivezza alla sua penna professionale. Ringrazia infatti, Scandellari, il Cai per “l’opportunità (a rischio)” datagli dal sodalizio di incamminarsi lungo una ricerca (indubbiamente ardua), che partendo dall’alfa dell’alpinismo, cioè la conquista del Monte Bianco, è proseguita fino agli anni trenta, la stagione del sesto grado. Qui la ricerca si è fermata. Sul seguito c’è attesa, perché viene annunciato il secondo tomo, che sarà un provvisorio omega, in quanto la storia dell’alpinismo è destinata fortunatamente a non fermarsi. Per nulla a rischio la scelta fatta dalla dirigenza del Cai, anzi centrata in pieno, con l’oculatezza di puntare su un risultato in grado di offrire un manuale storiografico di lunga durata. L’abbiamo compulsato in lungo e in largo, testandolo con la ricerca di personaggi, di cime, di eventi, così come si fa quando si intende sottoporre un prodotto a puntuali verifiche. Ne abbiamo ricavato il giudizio da “bollino di qualità”, perché Scandellari con la sua impresa (tale davvero deve essere stata, seppur frammista a divertimento e a ripasso generale) consegna al popolo dei monti uno strumento di conoscenza (anche per gli addetti ai lavori!) e di formazione per quanti sentano la propensione di avvicinarsi alla pratica alpinistica in modo non epidermico. Per nulla a rischio, torniamo a ribadire, la scelta del Cai, perché in questo volume Scandellari ha espresso la capacità di far sintesi magistrale di una massa enorme di materiale e di presentarla al lettore con scioltezza divulgativa; in ciò ben aiutato dal progetto grafico, che pensiamo sia stato individuato sulla base delle finalità didattiche che l’autore s’era prefisso. Quale alpinismo e quale storia ha inteso raccontare Scandellari? Quale l’impostazione data alla sua ricerca? Quella giusta, anzi quella vincente, che egli individua nel desiderio di “avvicinarsi a un alpinismo nel suo senso tradizionale e quale contesto di affascinanti saperi, sapori ed eventi”. Amplissimo questo contesto, sviluppatosi con le individualità che hanno segnato la sua storia, lungo i due secoli e mezzo presi in considerazione. E in questo scenario emergono gli uomini, ciascuno con la carica delle proprie motivazioni a salire, a cimentarsi oltre. Piace che la traccia su cui Armando Scandellari ha sviluppato la sua ricerca, il suo raccontare di passioni, di protagonismi, di orgogli, pure di rivalità, abbia posto davanti a sé la “stella polare” di una riflessione di Erika Schwarz, riportata dalla storica rivista Bergsteiger (aprile 1954) e che citiamo soltanto in parte “l’alpinismo rifiorirà nella sua nuova missione di dare agli uomini un’ancora spirituale”, invitando alla sua lettura completa con l’acquisto del volume, perché è opera che si deve possedere; perché anche se in montagna non si va più risulterà comunque preziosa per rinverdire conoscenze stemperate dagli anni o per dare risposta precisa a chi ci dovesse richiedere qualche delucidazione. Ma è volume anche da dare in dono ai giovani che ci gravitano attorno. Il richiamo alla citazione di Erika Schwarz dice dello spessore di questa ricerca, che poi trova documentazione nel denso richiamo bibliografico, espressione del sapere dell’autore. Ma il nostro lettore è legittimato a chiosare: «Tanto entusiasmo, ma alla fine poco o nulla si dice dei contenuti dell’opera». Vero e non vero. Il volume viene lodato come seriamente merita. Parlare dei suoi contenuti significherebbe soffermarsi in dettaglio sui tredici capitoli, ciascuno dei quali è una miniera di sapere alpinistico, esaustivo dell’argomento trattato. Occuparsene nei particolari significherebbe togliere al lettore il piacere di una personale scoperta. Meglio quindi stimolarne la curiosità e chiedergli di affidarsi a un giudizio, che… non concede mai “sconti”. All’inizio di ogni capitolo sta una “Premessa”, vera invenzione didattica dell’autore per accompagnare il “discente” lungo le articolate vie dei suoi contenuti, che il Cai ha riconosciuto di valenza multidisciplinare. Un marchio di qualità su cui pure si deve fare affidamento. (recensione a cura di Giovanni Padovani). Alpinismo: 250 anni di storia e di cronaca, di Armando Scandellari volume 17 della collana I manuali del Club alpino italiano; pagine 320, euro 14 per i soci
 
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