Recensioni libri di montagna

Inchiodato alle rocce

Walter Belotti

Inchiodato alle rocce


Una passione grande incalza il desiderio di conoscere le persone e i luoghi amati. Quella di Walter Belotti per la sua terra – la Valle Camonica – e le sue genti è ben più di una sana e positiva curiosità: è autentico amore.
Ad essa Belotti ha dedicato le forze di una vita, non solo pubblicando migliaia di pagine (più di 30 libri, di argomento storico, ma anche architettonico, naturalistico e ben otto guide escursionistiche), ma anche con importanti realizzazioni, tra le quali non si può omettere di ricordare il bivacco Spera e, soprattutto, il Museo della Guerra Bianca in Adamello, di cui è stato uno dei fondatori e di cui è attualmente Presidente.
Da alcuni mesi è in libreria un ulteriore volume, “Inchiodato alle rocce”, in cui l’autore ha ritenuto di raccogliere 36 tra i migliori articoli e saggi pubblicati in rivista negli ultimi 50 anni (dal 1975 a oggi: gli ultimi due scritti sono ancora in fase di pubblicazione), altrimenti destinati, per il nuovo pubblico, a perdersi.
Scritti che spaziano dall’ambito culturale a quello storico, escursionistico, geologico, botanico e faunistico, dall’ambito architettonico a quello archeologico. Presentati in ordine non tematico ma cronologico, possono dare un’iniziale sensazione di disordine. In realtà, mi pare, comunicano bene la curiosità appassionata cui accennavo: la capacità, nei sempre ripetuti vagabondaggi per le montagne camune, di stupirsi per un fiore, per un animale, per l’architettura elegante di un baitello di pastori o per i segni della guerra in alta quota… «Le bellezze del creato non stancano mai di sorprendere» (p. 22). Così come quelle dell’abilità umana.
Per essendo un esperto alpinista, l’atteggiamento di Walter di fronte alla montagna non è mai solo né principalmente “sportivo”: «Non montagna come sfida, come lotta, come confronto; montagna da amare, da scoprire ogni giorno diversa in ogni sua più piccola componente, montagna da rispettare!» (p. 44).
Diversi anche i ritrovamenti archeologici in cui Belotti si è trovato coinvolto e che per esperienza diretta lo hanno confermato su dati ormai acquisiti della storia antica delle aree alpine: «Si conferma così quella che è la caratteristica delle nostre zone montane, dove le montagne non costituiscono un confine o un limite, ma sono delle aree percorse che hanno rapporti sia con il nord che con il sud delle Alpi, con l’est e con l’ovest, definendo un’area geografica in cui si sviluppa una cultura particolare, diversa da quella della fascia collinare e della pianura» (p. 84).
Alcuni articoli sono dedicati a figure amate e importanti per la cultura camuna, come Sperandio Zani, combattente della Guerra Bianca, poi guida alpina e iniziatore del Museo di Temù; Marino Tognali, per decenni maestro, cultore della storia locale e poeta; Nella Berther, scrittrice (suo il giustamente famoso “Pan di segale” pubblicato nel 1950) e poetessa; sua figlia Valentina, pluricampionessa di corsa in montagna.
Belotti è un’autorità riconosciuta a livello globale sulla storia della Guerra Bianca combattuta in Adamello. Tra gli scritti qui pubblicati non mancano (anche se non sono maggioritari) gli studi dedicati proprio allo sforzo immane di migliaia di uomini, ben prima che per combattere, per sopravvivere a quote mai prima sperimentate. Ecco allora pagine bellissime sull’organizzazione dei posti di medicazione e infermerie nelle vicinanze delle trincee, sulle artiglierie pesanti innalzate alle quote più alte, sul sentiero di arroccamento nelle impervie pareti della Cresta di Casamadre (l’attuale, meravigliosa, ferrata del “Sentiero dei fiori”), sull’uso dei cani da slitta per il trasporto di rifornimenti su ghiacciaio …
Articoli questi, come tutto il volume, illustrati da bellissime fotografie, d’epoca o attuali, per lo più scattate dall’autore.
Nelle pagine conclusive, 13 poesie (cinque delle quali premiate in vari concorsi) in lingua dialettale, con a fronte una curata traduzione d’autore in lingua italiana. I rimandi tra gli scritti e le poesie non sono pochi, perché poetico è il modo di guardare il suo mondo.
Per chi conosce già quelle terre, e per chi desidera addentrarvisi, il volume disvela uno scrigno di tesori, consiglia vette e itinerari ma, soprattutto, insegna uno stile di osservazione che non smette di sorprendersi di fronte alla bellezza.
Marco Dalla Torre

Walter Belotti, INCHIODATO ALLE ROCCE, Museo della Guerra Bianca in Adamello, Temù (BS) 2023, pp. 256
 
 
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