Recensioni libri di montagna

Croci di vetta in Appennino

Ines Millesimi

Croci di vetta in Appennino


Si tratta di un volume molto particolare, un primo catalogo di croci di vetta in Appennino poste sopra i 2000 m, con un'attenta analisi dal punto di vista simbolico e storico-artistico, ambientale e giuridico. Illustrato con tante bellissime fotografie e 11 tavole cartografiche, racconta un tema complesso, con un approccio laico e scientifico.
Il libro tratta il simbolo polisemico della croce, ricostruisce la storia delle croci di vetta e per la prima volta affronta il tema delle regole di condotta e delle opportunità di un loro utilizzo per la ricerca scientifica. Infine presenta 72 schede di croci di vetta per fasce altimetriche, ricostruendone le insolite vicende tra storia e contemporaneità.
Ma ci sono molte altre perle che impreziosiscono il volume: una prefazione di Erri De Luca, una postfazione di Paolo Cognetti, una presentazione del Prof. Schirone, ordinario di silvicoltura all’Università della Tuscia ed un’introduzione del Prof. Varotto, docente di geografia all’Università di Padova e già coordinatore del gruppo Terre Alte Comitato Scientifico del CAI.
Ciascuna di queste pagine, poetiche, scientifiche ed artistiche, ci aiuta ad entrare in un mondo affascinante, dove la spiritualità, l’arte, l’ecologia integrata si rincorrono in una serie di rimandi, di storie e citazioni, da Perec a Kandinskij, da Messner a Papa Francesco.
La croce ha da sempre attratto l’umanità, è un segno di orientamento, di colloquio tra orizzontale e verticale. E i vertici delle montagne restano il luogo più affascinante del contatto tra cielo e terra: una volta raggiunta la cima, si può solo scendere.
Ma oggi, in un mondo sempre più complesso e interconnesso, dobbiamo anche porre attenzione al senso ecologico di un traliccio di ferro posto in cima ad un monte, evitando di costruirne ancora e manutenere bene l’esistente, valorizzandolo e conoscendolo sempre meglio.
Infine, oltre che sul volume, merita spendere due parole sull’autrice: Ines Millesimi, da poco tempo socia della sezione di Roma della Giovane Montagna, è una persona vitale e piena di energia, che ha voluto con determinazione dedicare il suo tempo ad un dottorato di ricerca in ecologia, provenendo da un percorso di storica dell’arte contemporanea e docente scolastica.
Il libro è frutto del suo lavoro di ricerca e unisce il rigore scientifico al richiamo etico e spirituale, cogliendo in pieno i valori che da oltre un secolo difendiamo come associazione di montagna.
Ines ha partecipato con noi alla recente Benedizione degli alpinisti in cima al Rocciamelone, dove una statua della Madonna guarda con serenità le meravigliose cime della Alpi, emozionandosi insieme nel canto finale “Signore delle Cime”.
Ci ha raccontato che molte sono state le presentazioni e i dibattiti scaturiti da questo libro: saranno spunti per poter affrontare discussioni ed incontri sul tema.
Possiamo concludere dicendo che la cima di una montagna è un po’ un luogo di culto e, come scrive Erri De Luca nella prefazione, quando scendiamo da una cima in cui abbiamo trovato una croce, le diamo un’ultima occhiata, a mo’ di saluto, ricordando che è insieme simbolo di redenzione ma anche di sofferenza e di morte, strumento di tortura e segno di benedizione per l’intera umanità.
Fabrizio Farroni

Ines Millesimi, CROCI DI VETTA IN APPENNINO, Ciampi Editore, 2022
 
 
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