Recensioni libri di montagna

Antonia Pozzi e la montagna

Marco Dalla Torre

Antonia Pozzi e la montagna


Si racconta che Eugenio Montale, interpellato sulle grandi poetesse italiane, abbia risposto che, morta la Pozzi, non ne era rimasta nessuna. Risposta caustica, severa; lui stesso, nel 1945, scrisse un articolo elogiativo al volume di poesie intitolato “Parole”; volume pubblicato postumo, fortemente desiderato dalla famiglia, in qualche misura riparatorio. Montale le riconosceva una naturale vena poetica, un “suo dono nativo” caratterizzato da “la purezza del suono e la nettezza dell’immagine”.
Antonia, classe 1912, aveva un talento straordinario, innato, che in un breve arco di tempo (muore nel 1938) aveva riempito i suoi taccuini di suoni puri e di immagini nitide e quindi universali, senza tempo.
Perché “Antonia e la montagna”? Perché in montagna Antonia dava, o meglio, era il meglio di sé; in uno scritto a Dino Formaggio dice “… i miei scarponi, il cappellaccio a fungo, la bella neve bianca, le pietre, il legno; qui è l’essenza, il midollo, la fibra viva e contrattile della mia vita”. Il “qui”, l’essenza, è in montagna; il “qui” è una bella foto che la ritrae in Val d’Ayas con le montagne a fare da sfondo.
Alcuni anni fa, sulle pagine della Rivista GM, sempre a firma Dalla Torre, era già apparso un bellissimo articolo “L’urlo delle preghiere di pietra: Antonia Pozzi e la montagna”; nello breve spazio dell’articolo veniva narrata la parabola umana e poetica della Pozzi. Nel nuovo libro, edizione aggiornata e ampliata da bellissime foto, Marco Dalla Torre intercetta ed esplicita il “qui”, l’essenza, e ne tratteggia i confini, gli spazi, le profondità; “Antonia Pozzi e la montagna” perché in montagna era sé stessa, era più vera e naturale.
Il volume è impreziosito da una bella copertina, dove Antonia è ritratta con cappellaccio a fungo, scarponi ai piedi, appoggiata ad un muretto di una bella costruzione Walser in Val d’Ayas; l’immagine introduce al racconto appassionato di salite, di incontri, di avventure, di imprese verticali e, tra le pieghe, i suoni puri e le immagini nitide delle sue poesie.
Francesco A. Grassi

Marco Dalla Torre, Antonia Pozzi e la montagna, Ancora editore, 2022, Milano, 161 pagine
 
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