Recensioni libri di montagna

LA BELLA LASTA E I MONTI VICINI

Bepi Magrin

LA BELLA LASTA E I MONTI VICINI


Gli ultimi lavori di Bepi Magrin per la rassegna “I luoghi e la storia”

Continua l’impegno dell’autore ad illustrare, sottogruppo per sottogruppo, le Piccole Dolomiti, se pur con collocazione geografica indipendente rispetto all’area notoriamente così definita.
La collana ha caratteristiche proprie, pur richiamando le pregevoli guide alpinistiche esistenti, cui Magrin ha dato un notevole contributo, e si presenta con una veste editoriale elegante e assai ricca di foto.
Se si vuole trovare un paragone, si può solo pensare a uno sceneggiato televisivo. Gli sceneggiati, al giorno d’oggi così frequenti sugli schermi, sono tecnicamente finalizzati a tratteggiare una realtà sia storicamente che psicologicamente popolata di personaggi reali, protagonisti di quel mondo e di quell’epoca, che si alternano con rapide apparizioni: da Tarcisio Fornasa a Menego, Francesco Bortolo, Attilio Aldighieri, Maria Luisa Orsini, Cesco Zaltron, Sandri e Menti…
La dedica iniziale già presenta un mondo, un’epoca, una mobilità di vita che si trasmette come un filo di Arianna e come chiave di lettura nelle restanti pagine.
Il volume “La bella lasta e i monti vicini” è dedicato alla memoria di Bortolo Serafini, grande scalatore di Arzignano nato nel 1901, amico di Gino Soldà, personaggio di cui per inspiegabili motivi si sono perse le tracce. “Il Fumante” è invece dedicato a Franco Bertoldi, l’ingegnere delle rocce dal grande intuito alpinistico; idealista, istruttore d’alpinismo, disegnò ad acquerello queste montagne.
In ogni capitolo, la grande cultura di Magrin e la messe di informazioni di cui è depositario completano la descrizione di ogni argomento, sia esso malga, sentiero, rifugio, cima, vaio o parete, aggiungendo non solo notizie, ma anche quel tanto di spirito locale ed esperienza personale.
In particolare, elemento prezioso è il ricordo di tanti personaggi scomparsi, ricordati con i tratti essenziali della loro personalità e del loro pensiero: malgari, gestori di rifugi, gli “amici dell’Obante”, Raffaele Carlesso, il pittore Giuseppe Orsaro, i cui colori erano ricavati da terre della grande frana del Rotolon... Ma anche le stupefacenti imprese della scalata del Dito di Dio o biografie rimaste in disparte, come quella di Italo Soldà nei confronti del grande fratello Gino, di Bepi Bertagnoli e Aleardo Fronza.
Pur essendo stato un grande frequentatore delle Piccole Dolomiti, attraverso l’opera di Magrin mi si sono dischiusi innanzi nuovi panorami, possibilità e desideri di conoscenza.
Mi pare che questo sia il viatico migliore per la lettura di questi testi da parte di chi sente l’esigenza di confrontarsi con la montagna e dare ancora una volta risposte fondamentali attorno al senso della nostra passione alpina.
Varia e in gran parte inedita la documentazione fotografica in bianco e nero e a colori.
Dante Colli

Bepi Magrin, La bella Lasta e i Monti vicini, I luoghi e la storia n. 4 – pagine 96, 95 foto b.n. e col., Mediafactory Editore, Cornedo (VI)
Bepi Magrin, Il Fumante, I luoghi e la storia n. 5 –pagine 94, 92 foto b.n. e col., Mediafactory Editore, Cornedo (VI)
 
 
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