Recensioni libri di montagna

Montagne mediterranee. Le quattro stagioni

Francescopaolo Ferrara

Montagne mediterranee. Le quattro stagioni


In questo libro Francescopaolo Ferrara, socio della Sottosezione Frassati GM e Presidente onorario della Sezione CAI di Salerno, ripercorre la sua vicenda umana, vissuta da appassionato delle montagne del nostro Mezzogiomo. È un florilegio di ricordi, anche intimistico, condotto nelle quattro stagioni, in cui nessuna prevale sulle altre, ma tutte concorrono a maturare e crescere la sua passione per l`escursionismo e lo sci escursionismo. Nell`Appennino Meridionale queste attività ancora donano la libertà dell’avventura, immersa nel caleidoscopio di toponimi onomatopeici che aguzzano la fantasia al solo sentirne il nome (Colle del Sacrestano, Raiamagra, Colle del Leone, Varco del Pannacciaro, Serra Macchia Strinata, Bocca della Selva, Infrattata ...). Ferrara spazia con poetiche descrizioni tra gli Alburni e i monti Picentini, le cui pendici ha lungamente percorso, quasi a voler perpetuare ogni nuova volta attimi sospesi di meraviglia che “ntender no la può chi no la prova” come direbbe il Sommo Poeta. Lo si capisce dalla tenerezza con cui descrive il varco del Paradiso situato tra due cime dell”Accèllica, oppure ascende il monte Cervialto o il ripido monte Cervati, ma soprattutto l`amato monte Polveracchio nella sua veste invemale. Tutte cime tra i 1600 e 1800 metri, prossime al mare del golfo di Salerno. Da “marinaio” della montagna riesce a immaginare, dall`alto di una vetta, il susseguirsi delle dorsali montane come un irripetibile mare di onde. Coglie una gita intersezionale tra CAI di Salerno e GM di Roma quale esperienza di letizia che dimostra come l”ispirazione religiosa non sia una sovrastruttura rispetto all`andare in montagna. Allargando i ricordi verso la gita di inaugurazione del sentiero Frassati della Basilicata, esalta il panorama a 360 gradi del monte Arioso (1709 m), quasi a rubare da lassù la visione dei tre mari in uno di quei momenti tipici di un`escursione “... in cui sei tutt’uno con la montagna e altro non vuoi sapere. Non vuoi sapere dove sei, da quando sei in cammino, non vuoi sapere soprattutto se arriverai, perché non vorresti arrivare." (pag. 340). Non possiamo non stupirci anche noi seguendo le riflessioni dell`autore scaturite durante un`escursione tra le balze meridionali dell`Accellica Nord: “Quando si scrive o si parla di montagna, si pone solitamente l`accento sugli spazi sconfinati, sulla lontananza indeterminata degli orizzonti, in genere sull`infinito, il quale, come si sa, non ha né principio né fine. Ma esiste anche la prospettiva opposta: la montagna come inizio e come limite, come punto di origine di tutto un mondo, reale e visivo, come qualcosa al di qua e al di là del quale non esiste nulla. Non è vero che il mondo è rotondo. Il mondo è piano ed è poggiato su questa possente, fantastica e adorata quinta montuosa. Il mondo è tutto qui, superficiale e ipogeo, terrestre e celeste, universo e selvaggio. È l’Accèllica l`origine del mondo! (pagg. 45-48). Il viaggio nei ricordi e nella natura prosegue tra ferule e distese di orchidee, tra navate di faggete solenni e vecchie vie di montagna, con la stessa curiosa voglia di esplorare che un secolo fa animava Giustino Fortunato: “Non la testimonianza di grandi imprese alpinistiche, ma di una passione filiale per la corretta promozione della propria terra." (dalla prefazione a cura di Teresio Valsesia). Completano il testo foto dei luoghi ed un`utile cartografia ripresa dalla “Guida dei Monti d’Italia-Appennino meridionale (ed.2010)”. Andrea Ghirardini. Montagne Mediterranee, di Francescopaolo Ferrara, collana “SS19”, Rubbettino Editore, 2018, formato 14x20, pag. 351, €15,00
 
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