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Giuseppe Festa
Cento passi per volare
Ci sono mille modi per imboccare la strada della montagna, soprattutto se pensiamo ai ragazzi. l gruppi giovanili organizzati sembrano fatti apposta; ma troppo spesso dietro c`e la spinta di un genitore alpinista. Quante volte ho ascoltato dagli istruttori la storia del brillante allievo che a 18 anni ha optato per il surfing o il parapendio! Cè la voglia di imitare un amico che si vanta delle sue arrampicate; in altri casi, la montagna ti colpisce durante una vacanza presso gli zii in una pensione valdostana o trentina, dove si è liberi dal controllo dei genitori. C`e la tradizione familiare - che è poi il caso del sottoscritto -, forse la modalità piu ricca di conseguenze positive. Come maestro ho avuto un cugino; mi batteva il cuore alla partenza per il mio primo tremila. Gli dissi: Cè un ghiacciaio, non ho nemmeno la piccozza...", E lui, serafico: Portati un bastone". ll Club Alpino ha raccolto una sfida, cioè percorrere la via della fantasia; in accordo con l`editore Salani, ha promosso la collana I caprioli" di storie per ragazzi dove la montagna non sia l`oggetto principale, ma si riveli da sola poi semplicemente: sono preziose parole di Buzzati. Della collana questo è il primo volume. Il libro si potrebbe definire come un intreccio fra realtà e favola. L`autore ha saputo dosare sapientemente i due elementi, ma partendo da una esperienza vissuta: il suo incontro in montagna con un tredicenne privo della vista, dotato però di una eccezionale sensibilità ai fenomeni alpini - odori, versi di uccelli, venti, tramonti, echi, pietre del sentiero, persino urti con gli alberi - tanto da sapersi muovere fra i monti con estrema naturalezza. ll protagonista, Lucio, lo incarna nelle pagine del libro; ariose, semplici, immaginose, dove ci si incontra subito - e qui nasce la favola - con un aquilotto non ancora in grado di volare, ma già soggetto alle insidie dellambiente alpino. L`analogia col ragazzo che scopre la montagna è trasparente, ma è trattata senza forzature, anzi con grande leggerezza. Tantè che quando l`autore si spinge ad identificare i due personaggi nel loro primo volo, il lettore viene coinvolto con grande normalità. Cento passi" è il fantasioso nome del rifugio, che è la piattaforma della scoperta. Tutti i personaggi vi ruotano intorno, e viene subito alla memoria quante persone simili a loro abbiamo conosciuto; il custode con la nipote coetanea di Lucio, la guida, il forestale, la zia del ragazzo, i bracconieri. Così, evitando gesti epici, esibizione di verticalità, prestazioni estreme, mi sembra che Festa abbia saputo interpretare l`idea di Buzzati: la montagna che si rivela da sola semplicemente. ll libro è di piacevole lettura anche per l`abbondanza e la spontaneità dei dialoghi. Un libro che dovrebbe appassionare il mondo degli adolescenti; ma non solo. Ritengo che molti adulti vi ci possano ritrovare. Lorenzo Revojera Cento passi per volare, di Giuseppe Festa, edizioni Adriano Salani - Club Alpino Italiano, Collana I caprioli", pagg. 120 - 12,90