Recensioni libri di montagna

Le montagne del contrabbando

Bepi Magrin

Le montagne del contrabbando


Dopo l’apprezzata storia alpinistica di Piccole Dolomiti Pasubio (2014) ritorna su quei monti che sono quelli di casa e sui quali si è formato come alpinista. Magrin rivisita queste montagne sviluppando un intenso racconto che ha per teatro i Lessini, le Piccole Dolomiti e il Monte Baldo sui quali corre il confine tracciato dopo la pace del 1866 che corregge quello del 1754 a cavallo dell`lmpero Austro Ungarico con la regione del Tirolo. L`ambiente e elemento fondamentale. La vicenda corre lungo i sentieri più nascosti e disagevoli, sull`orlo erboso dei cordoni, nei profondi meandri boscosi, per rocce e canaloni, descritti con scrittura avvincente, che ti induce a conoscerli questi luoghi, così affascinanti. Questi sentieri sono continuamente citati con una dimestichezza che è pari al fluire di nomi di località talmente quotidiani da mostrare il segno dei tempi e resi ancora più seducenti dalla versione dialettale che ha lontane origini celtiche e ci ricorda i grumi, gli scaranti, la Scortigara dalla quale si cala all’Osteria de la Veceta nella quale il principale protagonista si scontra con il destino. Luoghi fondamentali, quindi sulle cui piste, conosciute o segrete, lasciano le loro tracce i contrabbandieri, tali per necessità, per dare da mangiare alle famiglie con una covata di figli. ll secondo elemento che si inserisce, quello umano, di uomini solitari o in gruppi più o meno numerosi che marciano di notte quando nessuno si sognerebbe di uscire di casa o alla spenta luce dell`alba, accecati dal turbinio della falive sulla montagna del Pigarolo, dispersi nell`oscurità o vaghe ombre nel nebbione, presi dalla bufera e pressati dalle Guardie di Finanza, con una carga sulle spalle che può raggiungere i cinquanta chili. Questi viaggi (è il secondo merito del racconto) sono raccontati con un piglio e un realismo, che se non fosse perché non si dimentica mai il dramma personale, sotteso o espresso dei protagonisti, potrebbero essere per imprevisti e rischi quelli avventurosi e temerari di un protagonista di qualche avvincente romanzo. Alla piacevolezza della lettura si aggiunge però una tale realistica descrizione da dare precisa conoscenza di quanto costassero in fatica e rischio quei viaggi ai protagonisti che l`autore conosce per nome: Menego, Tojo, PeteneIa, el Cini, Cica, Gramola, Tondo... Il traffico, forse potrà sorprendere, era prevalentemente dall`ltalia, con carichi di merce verso il Tirolo dove erano richiesti: sale, tabacco, zucchero, spezie, olii, sete, la polvere nera esplodente e perfino il gesso (le cui cave erano a Recoaro), talvolta piccoli animali, formaggi e generi caseari, prodotti ben elencati nei bandi protettivi del Reale Ministero e affissi nei Municipi. Si ritornava con altri prodotti e in particolare con gli spiriti. Un terzo pregio del volume è l`apparato fotografico di grande novità: luoghi, caseggiati in rovina, contrabbandieri e Guardie di Finanza scorrono come i fotogrammi di un film e documentano la storicità degli avvenimenti e di una saga che ha visto qualche morto nello scontro con i finanzieri che non potevano sparare salvo eccezionalità e che venivano sfidati apertamente facendo sventolare nell’aria la rengaia (roncola) ben salda nelle mani. Fulcro di questo andare e venire sono alcune località illustrate da foto d`epoca: la Podestaria, la Malga di Fraselle, la conca di Campdarun, Passo Pertica, le Grotte della Val Bona, Rivolto e il Rotolon ove sorgevano le caserme delle Regie Guardie e soprattutto l`Osteria de la Veceta ove avvenivano gli scambi e si attendeva il momento di ripartire. Oggi è ridotta in ruderi ma è rimasto il ricordo della vecchia proprietaria che offriva ai sopravvenuti una polenta appena versata dal pajolo con formaggio e vino dell`Adige. La sua memoria è ancora oggi tramandata a voce. Accanto a lei l`autore colloca la bionda Angelica dal viso dolcissimo i cui occhi si incontrano con quelli di Tojo, per un attimo, ma che basta per un`intesa non detta. E’ l`amore per il giovane che si rende conto di essere “un contrabbandiere di sogni" il cui mondo di desideri verrà travolto solo perché i militari stanno costruendo una strada militare e nuove presenze spezzeranno il gioco dei sentimenti che è ben raccontato dall`autore fino al rapido e travolgente finale che coglierà ogni lettore di sorpresa rendendolo pensieroso. Complessivamente un perfetto amalgama di tutti questi elementi e un`ottima prova letteraria. Dante Colli Le Montagne del contrabbando, di Bepi Magrin, Nuovi Sentieri editore 2017, 136 pagine e 53 foto in b.n.
 
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