Recensioni libri di montagna

Tra scienza e montagna. La storia dei

Giovanni Battimelli e Giovanni Di Vecchia

Tra scienza e montagna. La storia dei "Ragazzi di via Panisperna"


Sono vari gli autori che hanno affrontato il tema di questo libro; la serie annovera anche un film di Gianni Amelio. Ma è la prima volta, per quanto mi risulta, che ne viene considerato in modo organico e molto documentato un aspetto tutto particolare; quello della comune passione del “gruppo” per la montagna in parallelo con la loro attività scientifica. Lo spessore della personalità dei protagonisti nelle sue grandi linee è ben noto: nomi come Enrico Fermi, premio Nobel per la fisica nel 1938, Edoardo Amaldi, Emilio Segre, Oscar D`Agostino, Franco Rasetti - per citare solo quelli che compaiono in una celebre fotografia del 1934 - fanno parte della storia culturale del nostro paese, come pure Mario Salvadori, Ettore Majorana, Giovanni Enriques, Bruno Pontecorvo. Se non altro, l`opinione pubblica li ricorda per il fatto che alcuni di loro, di origine ebraica, furono costretti ad emigrare all`emanazione delle leggi razziali del 1938; per non parlare della notorietà di Fermi per aver partecipato alla concezione della bomba atomica. li lavoro di ricerca sotteso al testo è veramente notevole. Gli autori hanno potuto avvalersi dell`archivio di Edoardo Amaldi conservato presso la Facoltà di fisica della Università di Roma, già studiato da Giovanni Battimelli; ma anche di appunti, ricordi, fotografie conservati presso i familiari. Anche in Lessico familiare di Natalia Ginsburg, ad esempio, è citata ampiamente l`attività alpinistica giovanile di Franco Rasetti; ed è degna di nota la cura degli autori nel risalire dalle fotografie degli album di famiglia alle relative ascensioni. ll volume pertanto presenta caratteri inediti, che lo distinguono da altri studi nella materia. Apre il volume una introduzione che ricostruisce l`origine (1873) della Sezione di Roma del Club Alpino - fortemente voluta da Quintino Sella una volta trasferitosi nella capitale a motivo della carica - e il tono dell’ambiente alpinistico relativo. In essa, è riservato uno spazio ad Enrico Abbate, alpinista di origine milanese ma trasferito a Roma per motivi professionali: fu un minuzioso conoscitore dell`Appennino Centrale e pubblicò nel 1888 una Guida del Gran Sasso. Abbate, poco conosciuto dalla storiografia del CAI, ebbe il grande merito di aprire ai romani le vie delle montagne abruzzesi. Segue la descrizione dell`attività scientifica italiana nel campo della fisica, a partire da Pietro Blaserna, a fine Ottocento, fino al nostro gruppo; fu Orso Mario Corbino lo scienziato che intuì le eccezionali capacità di alcuni “ragazzi” delle facoltà di fisica di Pisa e Roma e li chiamò all`Istituto di fisica di Roma, sito allora in via Panisperna. In nota, e per tutto il volume, l`accurata biografia di ogni protagonista citato, così da costituire una preziosa fonte di informazioni per lo studio dell`evolversi di quel periodo “magico” che pose le basi di una eccellenza italiana, anche oggi riconosciuta. Erano veramente ragazzi: tutti intorno ai vent`anni, e dotati di una formidabile attitudine a “fare squadra", costituirono spontaneamente - e qui ci riferiamo alla seconda parte del volume - un gruppo di alpinisti che, senza raggiungere mete spettacolari, ma con ascensioni di tutto rispetto, portarono in montagna l`amicizia che li legava in laboratorio. Questo è uno degli aspetti interessanti del libro: mettere in evidenza il forte legame di amicizia esistente fra loro. E’ ben vero che facevano capo alla SUCAI romana, ma non risulta che partecipassero alla vita sociale o abbiano ricoperto cariche. Per testimoniare la solidità dei legami di amicizia esistenti, il volume ricorda l`episodio del 1929 che vide due sucaini romani - Cambi e Cichetti - dispersi sul Gran Sasso per una eccezionale tormenta di neve: in loro soccorso partirono anche Amaldi ed Enriques, che compirono una notevole impresa sci-alpinistica che riuscì purtroppo vana. Scienza e montagna dunque: per le decadi 1920 e 1930 il gruppo dei “ragazzi” riuscì a conciliare il lavoro di ricerca con lunghe vacanze in tutto l`arco delle Alpi. Ma negli anni Trenta la ricerca divenne l`attività principale e forse più feconda, per culminare nel conferimento ad Enrico Fermi del premio Nobel per la fisica (1938). Gli autori indicano il trasferimento in America di Fermi, immediatamente dopo il ritiro del Nobel, come la conclusione della attività dei “ragazzi”. Ma non per questo cessò per alcuni di loro la consuetudine di andare in montagna insieme: il libro documenta infatti con precisione le salite di Enriques insieme a Rasetti e Gino Martinoli fino al 1964. Un episodio interessante e senz`altro inedito chiude il volume: il racconto della ultima escursione alpina di Enrico Fermi. Nel luglio 1954 infatti venne in Italia e andò a visitare il laboratorio per i raggi cosmici del Col du Midi, presso l`omonima Aiguille du Midi. Per raggiungerlo, il famoso scienziato dovette compiere un breve tragitto sul nevaio, dopo aver raggiunto la zona usando i carrelli di servizio della funivia in costruzione … non gli sarà mancata di certo l`emozione dell`alta montagna ritrovata. Lorenzo Revojera Tra scienza e montagna. La storia dei “Ragazzi di via Panisperna” di Giovanni Battimelli e Giovanni Di Vecchia - Nuovi Sentieri, Belluno - 2016 - pagg. 77
 
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