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Eugenio Corti
Io ritornerò
È uno dei sommi scrittori d`oggi, uno dei più grandi, forse il più grande" così scrisse Lapaque sulle pagine di Le Figaro all`indomani della morte di Eugenio Corti (6 febbraio 2014). Lo scrittore di Besana Brianza pubblica nei 1983 il Cavallo rosso, Il suo grande romanzo; opera portata a termine in undici anni di lavoro. Nelle pagine del romanzo c`è la vita di una generazione di Italiani, che sono passati attraverso la dura esperienza della Seconda Guerra Mondiale. Corti, a venti anni, partì volontario per la Russia per conoscere da vicino quei mondo costruito in maniera un po` artificiale e senza Dio; dalla Russia ha scritto cento lettere, la cronaca del suo anno sul fronte russo. Le lettere vanno dal dicembre del 1942 al gennaio del 1943 ed erano state conservate dallo stesso Corti in un plico con spago e cartellino: Posta spedita dalla Russia da Eugenio (raccolta completa)". Sono la sorgente letteraria di molte pagine degli scritti di Corti ed in particolare del Cavallo rosso. Eugenio Corti ha vent`anni quando parte per la Russia e una numerosa famiglia da tenere informata; anche se le singole lettere sono indirizzate ad un solo famigliare (la mamma, il papà, una sorella o un fratello) è chiaro che la missiva è per tutti; scritta perché tutti abbiano notizie e possano capire meglio la sua attuale condizione di soldato al fronte. Sono un patrionio molto interessante per ricostruire alcuni episodi poi raccontati in successivi romanzi. Alessandro Rivali, buon conoscitore e amico di Corti, ha "scoperto" la corrispondenza dalla Russia e l`ha commentata con profonda acutezza. Viene necessariamente alla mente il paragone con V.Grossman e le sue splendide pagine dell`assedio di Stalingrado in Vita e destino; vibranti, vere, più che raccontare è un descrivere qualcosa di visto di persona; la forza di quel romanzo è che la narrazione affonda le sue radici nella vita, nella vita realmente vissuta da Grossman, inviato di guerra per il quotidiano Stella Rossa. Eugenio Corti non ha riempito taccuini di viaggio, ma ha scritto a casa, e le sue lettere le ha poi gelosamente conservate per poi poterle utilizzare come sorgente di vita per il suo grande romanzo. Ad Alessandro Rivali il grande merito di aver riscoperto questa collezione dimenticata e la pazienza di averle commentate e annotate. Francesco A. Grassi Eugenio Corti "lo rítornero" Lettere dalla Russia 1942-1943 A cura di Alessandro Rivali Edizioni ARES, Milano 2015 - pagine 248; 14 euro