Recensioni libri di montagna

Dolomiti 2015: il Corpo Alpino tedesco nella Grande Guerra

Albert Reich

Dolomiti 2015: il Corpo Alpino tedesco nella Grande Guerra


Fresco di stampa questo "quaderno" di un pittore di guerra (Kriegsma/er) bavarese, Albert Reich, come tanti inviato nei primi anni sui vari fronti a documentarne gli eventi. Ma non solo. I pittori di guerra (in parte scultori di guerra) sono stati artisti appositamente inviati al fronte per glorificare la guerra, per motivare i soldati ideologicamente e per sostenerne il morale. Artisti (alcuni anche di fama e talento) che per ritrarre la vita e la morte dei combattenti diventano anch`essi soldati che fronteggiano il nemico con carta ed inchiostro, rappresentando episodi vittoriosi con il loro spirito eroico e l’immane fatica dell’uomo. L`occhio dell`artista riesce a immortalare la realtà oltre il limite dello sguardo ed ecco quindi che i disegni, i dipinti, le cartoline dell`epoca costituiscono un`operazione culturale di grande interesse. In Austria, questi artisti ricevono una vera e propria investitura ufficiale: il generale Max Ritter von Hoen fonda infatti un Kunstgruppe (Gruppo Artistico) composto da Kriegsmaler (pittori di guerra) e Kriegsbildhauer (scultori di guerra), ai quali viene affidato il compito di celebrare il patriottismo imperiale attraverso un`iconografia eroica. All`artista di guerra viene riconosciuto anche il diritto al grado e all`uniforme dell`ufficiale, l`esenzione dai combattimenti e la facoltà di muoversi lungo il fronte con accesso a qualsiasi postazione e con ampi spazi creativi, con l`unica disposizione di non ridicolizzare, disprezzare o banalizzare l’avversario (cosa che invece avviene abbondantemente in molte cartoline satiriche che dileggiano il “traditore” italiano). Albert Reich, nato nel 1881, seguì l`Alpenkorps nei suoi vari spostamenti del fronte: come sappiamo, senza l`aiuto “segreto” dei tedeschi nei primi mesi di guerra, gli italiani avrebbero potuto sfondare il fronte dolomitico e questo è il motivo per cui, quando nell`autunno del 1915 l`Alpenkorps fu spostato sul fronte occidentale, i tirolesi dimostrarono e “mantennero un grato ricordo dell’impegno e della fratellanza con i camerati bavaresi". Il viaggio di Reich inizia poco dopo la dichiarazione di guerra italiana: dall’Isarco, passando per Bressanone, Bolzano, le valli di Fiemme e Fassa, Passo San Pellegrino, Lusia, Cima Bocche, Rolle e poi la Pusteria e le Dolomiti orientali. Il suo racconto e i suoi disegni a matita ci descrivono paesaggi e scene di vita popolare, più che scene di guerra: nulla di drammatico, soltanto immagini serene frutto di una notevole sensibilità artistica e umana (probabilmente per non trasferire tra la cittadinanza il vero volto della guerra). Realizzò un corpo di opere di assoluto rilievo – 160 fra disegni e schizzi - e, anni dopo, con il suo amico Dietrich Eckart studiò la copertina della prima edizione del Mein Kampf di Hitler. Non dimentichiamo che abbiamo avuto artisti di guerra anche dalla parte italiana. E, fra i tanti che possiamo ricordare (Sartorio, Cascella, Codognato, Contini) emerge soprattutto Achille Beltrame con le sue celebri copertine della Domenica del Corriere. Ma a noi sembra che vi sia anche un altro autore, non meno noto e sicuramente “inviato al fronte", che possiamo avvicinare a Reich: Edgardo Rossaro, arruolatosi come volontario nei Volontari Alpini del Cadore di Celso Coletti, fu disegnatore incaricato da vari comandi per i rilievi delle posizioni, italiane e avversarie, nella zona dolomitica. lnoltre, grazie alla sua vena artistica, eseguì innumerevoli disegni e veri e propri quadri raffiguranti i vari momenti della guerra, nonché molte caricature dei suoi compagni d`arme. Opere molto conosciute e ammirate, in Italia e all’estero. Albert Reich, nel 1935, fu incaricato della direzione artistica del 125° anniversario della Octoberfest e l`anno successivo organizzò la ricorrenza dei 500 anni della Corsa di cavalli a Monaco. Morirà nel gennaio del 1942 e poi Hitler lo nominò professore post mortem. Nel 2011 la cittadina d`origine, Neumarkt, tolse dalla toponomastica stradale l’indicazione della via che gli era stata dedicata. Dolomiti 1915: il Corpo Alpino tedesco nella Grande Guerra, Albert Reich. Traduzione di Irene Affentranger e nota introduttiva di Bepi Pellegrinon. Moltissime illustrazioni. Pagine 88, formato 23x30, s.i.p.
 
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