Recensioni libri di montagna

Arrampicare libera

Nick Bullock

Arrampicare libera


Arrampicare libera La prefazione del libro comincia con “Ho odiato questo libro”, la firma il traduttore e motiva questo sentimento scrivendo che tutto quello che lui non è riuscito a fare Bullock lo ha fatto con pochissima esperienza, una buona dose di incoscienza e un’enorme, anzi gigantesca dose di fortuna; di fatto gli è sempre andata bene anche quando aveva oramai infranto tutte le soglie di sicurezza. Nick Bullock è un simpatico pazzo, altrimenti non sarebbe arrivato dove è arrivato partendo dalle case circondariali britanniche, dove per anni ha svolto il lavoro di guardia carceraria. La vita carceraria, anche se vissuta non da detenuto, è pesante, opprimente, dura, costringe al limite della tenuta psicofisica: a Bullock è servita come molla per saltare verso l’alpinismo ed è anche servita come duro allenamento per forgiare il carattere sportivo. Dopo tutto quello che ha visto e ha passato in carcere, una ascensione per quanto dura ed estrema non era che una passeggiata. Il racconto è molto personale, poco epico e celebrativo; spesso leggendo si è catturati dalla storia fino ad arrivare a suggerire al protagonista più prudenza, più distacco o come scrive lo stesso traduttore nella prefazione arrivare a dirgli con un filo di voce “No! Non farlo, non spingerti oltre”. Bullock ha lasciato il mestiere di guardia carceraria e gira il mondo con il suo furgone accessoriato di attrezzatura alpinistica in cerca di nuove avventure e nuovi stimoli. Francesco A. Grassi Arrampicare libera, di Nick Bullock, Edizioni Versante Sud, 2014, 261 pagine, 19 euro
 
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