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Ario Sciolari
Il sogno del lupo
Una vicenda talmente incredibile che si è incerti se definirla una meravigliosa avventura o un gesto di follia. La domanda viene spontanea leggendo le pagine scritte da Ario Sciolari nel volume Il sogno del lupo, ma razionalmente si conclude che non è una follia il lungo viaggio compiuto da questa guida alpina lungo tutta la Norvegia, dal faro di Lindesnes, estremità meridionale, alla Penisola di Nordkinn, estremo nord oltre il Circolo Polare Artico per 3000 chilometri, dal novembre del 2000 all`aprile del 2001. L`interesse però è dato anche dalla presenza di due originali compagni di cammino, due lupi adottati dall`autore, che lo hanno seguito per quasi tutto il percorso; due amici, più che compagni capaci di mitigare la solitudine di quest`uomo con una presenza felice e affettuosa, forse maggiore di quella umana. Il volume di Sciolari accoglie il diario di questi 133 giorni, accompagnato da chiari disegni dell`autore dei territori attraversati, indispensabili dato che non è facile avere a disposizione carte geografiche della Norvegia in una scala tale da riportare dettagli del territorio e nomi delle località minori. L`opera è dedicata ai due lupi Mohawak e Chinook ed è una dedica meritata; l`aiuto morale offerto dalla loro presenza all`autore è stato fondamentale per la riuscita del viaggio, anche se al 98° giorno di cammino problemi amministrativi hanno obbligato l`autore ad allontanarli e a provvedere al loro rientro in Italia con un aereo. A parte l`interesse offerto dalla pubblicazione come racconto avvincente dell`avventura, accompagnato da profonde considerazioni sull`uomo e sulla sua vita, la presenza di animali come primi attori riporta il lettore ad epoche passate allorché questi costituivano mezzo di sopravvivenza, di aiuto, di compagnia e di difesa. [...] Dalla recensione di Oreste Valdinoci apparsa su Giovane Montagna n. 4/06 pagg. 48 e 49