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Bepi Magrin
Piccole Dolomiti Pasubio, un secolo d`alpinismo
Piccole Dolomiti Pasubio Ci sono libri che si desidera vengano stampati. Piccole Dolomiti Pasubio è uno di questi. Generazioni di alpinisti veneti e trentini, ma non solo, sono state coinvolte da queste crode contribuendo alla loro storia con coraggio e onestà desplorazione, ma anche con una personale ricerca di identità, volontà di capire, determinazione ad assumere un particolare stile e a farne scuola. Da qui la molteplicità e la delicatezza del tema trattato per la sua vastità, per la complessità di certe età alpinistiche, per la personalità dei tanti alpinisti chiamati a comparire. Attraverso incontri progressivi lautore delinea un convincente mosaico emotivo e storico tale da stabilire un suggestivo punto di incontro con i lettori, molti dei quali su quelle crode hanno certamente iniziato e continuato ad arrampicare. Lautore procede per accumulazione, ispirato dallessere originario di Valdagno e dalla lunga frequentazione di quelle rocce, sulle quali ha aperto decine di vie, dedicando cime incontaminate a scalatori locali degni di essere menzionati (Zaltron, Meneghello...) con la peculiarità inoltre di non cedere a ricordi, sensazioni e citazioni personali. Il volume è molto ben costruito. Dopo una prima parte in cui tratta i Monti, i Primordi, le Guide Alpine, la SUCAI, le Scuole dAlpinismo che avevano la loro base nella famosa Sengiara, un ex cabina elettrica così battezzata da Meneghello, Magrin si cimenta con un secolo di storia raccontata anno per anno facendo splendere con vividezza le ore e le imprese di alpinisti più o meno illustri (Berti, Casara, Soldà) o sfortunati come Sandri e Menti, scomparsi nellEiger. Lesposizione è chiara e sintetica, ma si capisce che assieme al dato storico ci sono elementi raccolti sul campo in uno sfavillio retrospettivo di materiali e studi che si sono periodicamente prodotti e tra i cui autori Magrin è largamente annoverato. Questa densa carrellata è suffragata da una parte antologica che testimonia in presa diretta prime salite, anni di grande fermento e impressionanti realizzazioni con pezzi di alto valore letterario. Il volume prosegue con capitoli dedicati ai Rifugi e alle Società Alpinistiche, testimonianza viva di attività e passione. A conclusione lAlbo dOro degli Alpinisti, circa 150 schede che si integrano con quanto più specificatamente trattato, ne esalta il contenuto e la individuale partecipazione. Si chiude il volume con la convinzione che nessuno può scrivere meglio di un Gruppo alpino di chi è nato ai suoi piedi, si è formato sulle sue rocce, appartiene a quel territorio e se ne riappropria studiandolo, scrivendone e aprendo vie nuove. Un simile libro può uscire solo dalla penna di un autore, come Bepi Magrin, che vive di ciò che scrive sia in senso materiale che emotivo. Ottima la documentazione fotografica: splendidi i paesaggi e di grande significato i ritratti che ci riportano allumanità e allintrepidezza di tempi ormai eroici. (Dante Colli) Piccole Dolomiti Pasubio. Un secolo dAlpinismo, di Bepi Magrin, Nuovi sentieri; 2014, Pagine 322; 148 foto b.n.; 60 foto c.