Recensioni libri di montagna

Alpi Biellesi e Valsesiane

Alessandro Castello, Elio Protto e Sandro Zoia,

Alpi Biellesi e Valsesiane


In concomitanza con il convegno Come nacque l’alpinismo, svoltosi a Varallo lo scorso 14 settembre, Teresio Valsesia ha presentato l’ultimo volume della collana “Guida dei Monti d’Italia”, il novantesimo perl’esattezza, che chiude l’iniziativa del CAI iniziata nel 1908 con la pubblicazione de Le Alpi Marittime a cura di Giovanni Bobba e proseguita dal 1934 in collaborazione con il TCI. Nel 150° anniversario di fondazione del CAI e ad un anno dal 120° del TCI termina un’iniziativa editoriale che ha contribuito in modo determinante alla diffusione della conoscenza del territorio montano del nostro paese: tutti noi abbiamo consultato e teniamo in biblioteca almeno uno dei famosi volumetti rilegati in tela grigia. Quest’ultimo descrive un’area cosi detta minore, con altezze che non raggiungono i tremila metri, le valli meridionali del massiccio del Monte Rosa e cioè le alpi Biellesi e Valsesiane con i contrafforti di confine della valle Anzasca, del basso Ossola e del lago d’Orta: sono itinerari a volte dimenticati o poco frequentati, ricchi di natura e di testimonianze socio-culturali, di indiscutibile interesse per tutti gli escursionisti. La guida del Monte Rosa di Saglio e Boffa del 1960 e l’edizione successiva del 1991 di Gino Buscaini avevano già parzialmente trattato quest’area, ma il lavoro che ha portato alla realizzazione di questo nuovo volume è stato imponente, frutto della collaborazione di settanta persone che hanno percorso e descritto tutti gli itinerari; il capitolo dedicato allo sci alpinismo è stato curato da Marco Maffeis. La prima parte, di carattere generale, riporta notizie geologiche, sulla vegetazione e sulla flora e fauna, una breve storia alpinistica, la descrizione delle numerose aree protette e dei parchi e sentieri dedicati, tra cui ricordiamo il Cammino di San Carlo, il Sentiero Frassati, i Sentieri dell’Arte sui Monti Valsesiani. Il capitolo dedicato ai rifugi, diviso per zone, descrive le vie di accesso a quelli del Biellese - tra tutti Mombarone (2312 m), Coda (2280 m), Rivetti (2150 m), bivacco Antoniotti (2556 m) - a quelli della Valsesia con i punti di appoggio dell’alpe Campo (1880m), del Cavaione (1631 m), dell’alpe Toso (1649 m) e i rifugi Vallè (2152 m), Massero (2082 m), Majerna (1680 m) e infine quelli della valle Anzasca con il bivacco Lanti (2125 m), il bivacco Pirozzini (1545 m), il rifugio Traglio (2104 m) e il Brusa (1531 m). La parte descrittiva delle valli prende avvio dalle prealpi biellesi, con nomi ricorrenti e conosciuti (Colma di Monbarone, Punta Tre Vescovi, Monte Mars, Mucrone, Monte Camino) alternati ad una rete di sentieri ben descritti e segnalati, in un ambiente prealpino sempre interessante. Si passa poi alla Valsesia e alle sue valli laterali (Val Sermenza, val d’Egua, val Cavaione, val Vogna, val Mastallone); tra le salite più interessanti, descritte sempre con dettaglio di tutte le possibili vie, ricordiamo il Monbarone, i Denti di Valmala, Cima Cossarello, il Colle del Piccolo Altare, il Massone, il Cerano, il Capio,la massa del Turlo. L’ultima zona percorsa è quella della valle Anzasca e delle basse prealpi nella zona del lago d’Orta e del monte Fenera. Per alcune cime, divenute apprezzate palestre di arrampicata come la torre delle Giavinie a Boccioleto, la parete Calva a Rassa su cui si rifugiò fra Dolcino, il Mucrone sopra Oropa, sono ben dettagliate tutte le vie sia tradizionali che artificiali. Il volume è corredato da 34 fotografie a colori e da una serie di carte geografiche ed è un volume indispensabile ad ogni escursionista che voglia avventurarsi in queste zone piemontesi, poco frequentate ma ancora incontaminate e affascinanti, alla cui realizzazione ha dato un prezioso impulso di giovanile entusiasmo Teresio Valsesia. (recensione a cura di Per Luigi Ravelli) Alpi biellesi e valsesiane, di Alessandro Castello, Elio Protto e Sandro Zoia, Collana Guida dei Monti d’Italia-CAI e TCI, Milano 2013 – euro 24 soci CAI, euro 35 non soci.
 
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