Recensioni libri di montagna

Monti del Sole e Piz de Mezodì

a cura di Pietro Sommavilla e Luca Celi

Monti del Sole e Piz de Mezodì


Con la presentazione di Armando Scandellari per la Fondazione Antonio Berti e dei curatori, Pietro Sommavilla e Luca Celi, che dedicano il volume ad Andrea Angelini, è uscita l’attesa antologia dedicata ai Monti del Sole e al Piz de Mezodì. A vent’anni dalla prima edizione di Sentieri eViàz dei Monti del Sole, scritto a quattro mani da Pietro Sommavilla e Franco Miotto e da tempo esaurito, la Fondazione Giovanni Angelini - Centro studi sulla Montagna, in stretta collaborazione con la Fondazione Antonio Berti e il patrocinio del Parco Nazionale Dolomiti Bellunesi, ha pensato di raccogliere in forma antologica gli scritti di allora, riguardanti il gruppo montuoso nella sua parte meridionale, integrandoli con altri lavori, editi e inediti, che considerano l’intero gruppo nella sua complessità, delimitato come in un triangolo dalle valli del Mis, del Cordevole e dell’Imperina. Tale gruppo montuoso è situato nel territorio del Parco e compreso nel Sistema 3 del Patrimonio Dolomiti Unesco, all’interno del quale rappresenta un’isola di totale “wilderness”, poco conosciuta e ancor meno frequentata dagli appassionati di montagna. Ne è nato un volume corposo di 368 pagine e molte illustrazioni di sapore antico, in bianco e nero, e a colori, dal titolo Monti del Sole e Piz de Mezodì, che è stato presentato il 17 aprile, a Belluno, in Sala Bianchi, nel corso di una serata organizzata dalla Fondazione Angelini. Il volume si apre con la riedizione dello scritto Sentieri e Viàz dei Monti del Sole, a cura di Pietro Sommavilla e Franco Miotto, uscito nel 1996 e divenuto irreperibile. Segue un breve approfondimento sul settore dei Ferúch, dedicato all’intera traversata del gruppo, effettuata dagli stessi autori, nel 1998. Il terzo capitolo (che era stato pubblicato in due parti sulla rivista Le Alpi Venete nel 2007) è invece dedicato al settore settentrionale del gruppo. Ad esso seguono alcuni interessanti contributi di carattere geografico e storico: il testo del geologo Arvedo Decima sulle miniere di Val Imperina, lo studio paleontologico di Matteo Belvedere su Le orme di dinosauro in Val Pegolèra e quello archeologico di Anna Angelini su Tracce di frequentazione antropica in epoca protostorica dei Monti del Sole e le descrizioni botaniche attinenti ad alcune traversate del gruppo da parte di Cesare Lasen. Le ultime parti del libro, scritte dagli stessi curatori, sono dedicate a due grandi esploratori e alpinisti: il tedesco Oscar Schuster (1873-1917) e il “nostro” Ettore Castiglioni (1908-1944), che furono dei veri pionieri nella frequentazione di queste montagne così aspre. Monti del Sole: uno scrigno di piante medicinali è il titolo del capitolo a chiusura del libro, curato da Ernesto Riva, che richiama il Codex Bellunensis, codice quattrocentesco reperito alla British Library, che riproduce con disegno esatto e dal vero, probabilmente a cura dei frati dell’epoca, piante curative reperite nei luoghi dei Monti del Sole e limitrofi. Il libro è reperibile presso la Fondazione Angelini: telefono 0437 948446, fax 0437 956862, email segreteria@angelini-fondazione.it (Recensione a cura di Martina Reolon) Monti del sole e Piz de Mezodì, antologia a cura di Pietro Sommavilla e Luca Celi, editori Fondazione Antonio Berti e Giovanni Angelini, pagine 368 con largo corredo iconografico in b/n e a colori.
 
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