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SPEDIZIONE BOLIVIA 2024 - MISSIONE COMPIUTA!
“Bolivia 2024 Spedizione alpinistica ed escursionistica dedicata a Piero Lanza” si è conclusa venerdì 23 agosto con l’arrivo dei partecipanti a Milano Malpensa da dove erano partiti il 2 agosto.
Nel corso delle tre settimane in cui si è articolata l’avventura in terra boliviana, si è conosciuta la realtà della Missione di Peñas, si è entrati all’interno delle dinamiche sociali della zona andina, si sono esplorate zone note e meno note, si è arrampicato e si è scalato.
Gagliarde, gagliardi - e gagliardetti - della Giovane Montagna sono giunti sulle cime del Jankho Uyo (5512 m), del Cerro Pakukiuta (5589 m), del Pico Tarja (5240 m), del Pequeno Alpamayo (5440 m) e del Chacacomani (6074 m) e si sono inerpicati lungo i non agevoli itinerari che attraversano la Cordillera Real, avendo per molti giorni come cielo un tetto di stelle.
Non si è trattato di una passeggiata a causa delle temperature molto rigide e delle quote elevate (il trekking si è svolto costantemente sopra i 4000 metri), tanto è vero che il mal di montagna ha colpito più d’uno senza, fortunatamente, pregiudicare la salute di nessuno.
Non sono mancati momenti di intensa spiritualità, fra cui va ricordata la collocazione della croce astile che accompagnava la Spedizione e ci sono stati pure momenti in cui ci si è rimboccati le maniche per dare una mano a chi ne aveva bisogno.
La classica ciliegina sulla torta si è materializzata con l’incontro, avvenuto sulla via del ritorno, con l’Ambasciatore Italiano a La Paz, incontro a conclusione del quale il nostro rappresentante diplomatico si è complimentato con la Giovane Montagna per l’iniziativa e con i partecipanti per i risultati conseguiti.
Ma il successo della Spedizione sarebbe fine a sé stesso se non fosse stato possibile interagire con Antonio Zavaterlli (Padre Topio), il fondatore della Missione di Peñas, con i suoi più stretti collaboratori e con i tanti giovani che sono diventati professionisti della montagna o si apprestano ad esserlo grazie al progetto educativo ideato e portato avanti a Peñas.
È un progetto che è stato sostenuto con convinzione e che continueremo a sostenere, nella certezza che una delle missioni della nostra Associazione resta quella di operare affinché la passione della montagna imbocchi sempre il sentiero che guarda al versante della solidarietà.
Redazione sito internet Giovane Montagna
Aggiornamento del 9 settembre 2024
Nel corso delle tre settimane in cui si è articolata l’avventura in terra boliviana, si è conosciuta la realtà della Missione di Peñas, si è entrati all’interno delle dinamiche sociali della zona andina, si sono esplorate zone note e meno note, si è arrampicato e si è scalato.
Gagliarde, gagliardi - e gagliardetti - della Giovane Montagna sono giunti sulle cime del Jankho Uyo (5512 m), del Cerro Pakukiuta (5589 m), del Pico Tarja (5240 m), del Pequeno Alpamayo (5440 m) e del Chacacomani (6074 m) e si sono inerpicati lungo i non agevoli itinerari che attraversano la Cordillera Real, avendo per molti giorni come cielo un tetto di stelle.
Non si è trattato di una passeggiata a causa delle temperature molto rigide e delle quote elevate (il trekking si è svolto costantemente sopra i 4000 metri), tanto è vero che il mal di montagna ha colpito più d’uno senza, fortunatamente, pregiudicare la salute di nessuno.
Non sono mancati momenti di intensa spiritualità, fra cui va ricordata la collocazione della croce astile che accompagnava la Spedizione e ci sono stati pure momenti in cui ci si è rimboccati le maniche per dare una mano a chi ne aveva bisogno.
La classica ciliegina sulla torta si è materializzata con l’incontro, avvenuto sulla via del ritorno, con l’Ambasciatore Italiano a La Paz, incontro a conclusione del quale il nostro rappresentante diplomatico si è complimentato con la Giovane Montagna per l’iniziativa e con i partecipanti per i risultati conseguiti.
Ma il successo della Spedizione sarebbe fine a sé stesso se non fosse stato possibile interagire con Antonio Zavaterlli (Padre Topio), il fondatore della Missione di Peñas, con i suoi più stretti collaboratori e con i tanti giovani che sono diventati professionisti della montagna o si apprestano ad esserlo grazie al progetto educativo ideato e portato avanti a Peñas.
È un progetto che è stato sostenuto con convinzione e che continueremo a sostenere, nella certezza che una delle missioni della nostra Associazione resta quella di operare affinché la passione della montagna imbocchi sempre il sentiero che guarda al versante della solidarietà.
Redazione sito internet Giovane Montagna
Aggiornamento del 9 settembre 2024