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Una Benedizione davvero speciale

Una Benedizione davvero speciale

È stata davvero una Benedizione degli Alpinisti e degli Attrezzi speciale quella svoltasi a sezioni riunite in una Roma baciata dal sole nelle giornate di sabato 11 e domenica 12 maggio.

Speciale è stata intanto la partecipazione, avendo i soci riposto in gran numero all’appello di celebrare con formula originale i 110 anni di fondazione e, a conti fatti, i presenti erano circa centoquaranta e coprivano l’intero universo sezionale.

Speciale è stata, poi, l’organizzazione che, lasciando ampio spazio all’autogestione dei pernottamenti da parte delle sezioni, ha permesso di liberare energie e risorse per rispettare il complesso programma che prevedeva sabato 11 il completamento del percorso di oltre 20 km che tocca il Giro delle Sette Chiese e domenica 12 la partecipazione alla Santa Messa e la condivisone del rito della Benedizione presso la Chiesa di Santo Stefano degli Abissini posta nel cuore della Città del Vaticano.

Speciale è stata, ancora, la coincidenza che ha fatto sì che la manifestazione si sia svolta all’indomani della proclamazione del Giubileo del 2025 ed abbia così potuto idealmente rispondere, con lo svolgimento del più noto dei cammini giubilari e con il passaggio del confine che separa due stati sovrani, ai propositi contenuti nella bolla di indizione laddove essa invita a percorrere gli itinerari giubilari per riscoprire valori che nell’era del “qui ed ora” tendono ad affievolirsi e sollecita a transitare da un Paese all’altro per permettere una condivisione di esperienza e culture.

Speciale è stata, infine, la suggestione provata in Piazza San Pietro al sentire pronunciare dal Papa, durante il Regina Coeli, la seguente riflessione sul senso della festa dell’Ascensione che si celebrava quella domenica: “Come quando in montagna si sale verso una cima: si cammina, con fatica, e finalmente, a una svolta del sentiero, l’orizzonte si apre e si vede il panorama. Allora tutto il corpo ritrova forza per affrontare l’ultima salita. Tutto il corpo – braccia, gambe e ogni muscolo – si tende e si concentra per arrivare in vetta. E noi, la Chiesa, siamo proprio quel corpo che Gesù, asceso al Cielo, trascina con sé come in una “cordata” […] più ci lasciamo trasformare dallo Spirito, più seguiamo il suo esempio, e più, come in montagna, sentiamo l’aria attorno a noi farsi leggera e pulita, l’orizzonte ampio e la meta vicina, le parole e i gesti diventano buoni, la mente e il cuore si allargano e respirano.”

Insomma, quella di sabato 11 e 12 maggio 2024 è stata una Benedizione degli Alpinisti e degli Attrezzi che, aiutata da tanti fattori, ha messo al centro dell’attenzione lo specifico della GM, cogliendone l’essenza ed il senso nella prospettiva di una cordata che, con speranza e pazienza, da 110 anni progredisce alla ricerca di nuovi orizzonti, con lo sguardo rivolto alla bellezza del Creato e alla ricchezza dell’incontro con gli altri.

Redazione Sito Internet, 30 luglio 2024

Per chi desiderasse conoscere i dettagli, rimandiamo alla cronaca apparsa sul Notiziario della Sezione di Roma e all’articolo “Una sorpresa lunga 110 Anni” a firma della Vicepresidente Centrale Maria Serena Peri.

 
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