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Crisi climatica e Montagna, se ne è parlato a Genova

Crisi climatica e Montagna, se ne è parlato a Genova

Le montagne, avvertendo per prime gli effetti del surriscaldamento globale e le nefaste conseguenze che ne derivano, da brave sentinelle, stanno lanciando un messaggio per sollecitare chi le abita e chi le frequenta a fornire il proprio contributo affinché il fenomeno del cambiamento climatico venga affrontato declinando l’espressione “Sostenibilità” (Ambientale, Sociale ed Economica) in maniera tale da sfuggire alla falsa alternativa fra rinuncia allo sviluppo e cristallizzazione dell’esistente.

Il sollecito è giunto forte e chiaro giovedì 30 novembre scorso, presso la sala della Società di Conversazione e Letture Scientifiche di Palazzo Ducale, durante l’incontro che la Sezione di Genova ha promosso assieme al Gruppo Occidentale del CAAI (Club Alpino Accademico Italiano) ed al GISM (Gruppo Italiano Scrittori di Montagna) per ascoltare quello che ha da dirci la Montagna Sentinella del Cambiamento (questo il titolo della serata).

Fatti i saluti introduttivi da parte del Presidente Centrale della Giovane Montagna, Stefano Vezzoso, e del Presidente del Gruppo Occitentale del CAAI, Fulvio Scotto, si sono fatti interpreti del grido di dolore che viene dalle Terre Alte - e più in generale da quella parte di mondo abitata dai ghiacci - Paola Favero (Vicepresidente del GISM e forestale) e Maurizio Fermeglia (Accademico del CAI e già Magnifico Rettore dell’Università di Triestre) che dai loro punti di vista, rispettivamente di esperta forestale e di scienziato del clima, ci hanno spiegato con immagini, video, tabelle e grafici che siamo di fronte ad un cambiamento epocale destinato a generare una serie di sconquassi che si andranno ad aggiungere a quelli che sono già sotto gli occhi di tutti.

La serata, abilmente condotta dalla giornalista Linda Cottino (già direttrice di ALP), si è protratta oltre l’ora canonica delle 23:00 ed il suo successo trova certificazione nel fatto che praticamente nessuno avesse ancora lasciato la sala.

Al di là della soddisfazione per l’esito, resta l’interrogativo di fondo: che fare? Il prof. Fermeglia ha chiarito che l’attuale tendenza non potrà essere arrestata molto presto anche se trovassero scrupolosa applicazione i protocolli per il contenimento dell’emissione di anidride carbonica nell’aria e la dott.ssa Favero ha invitato tutti noi a consumare di meno, riconoscendo tuttavia che questo, allo stato, resta un auspicio.

Risposte facili a problemi complessi non esistono e non sono del resto mai esistite: oggi, raccogliendo l’invito pervenuto dai relatori e dalla moderatrice, la migliore risposta è farci a nostra volta sentinelle attive affinché tutti prendano effettiva consapevolezza che occorre cambiare modelli di comportamento, senza lasciare questo compito soltanto a ghiacciai che fondono, a montagne che crollano e a foreste che bruciano e collassano. E si troverà così, anche se faticosamente, una via di uscita.

La serata è stata registrata ed il video potrà essere richiesto scrivendo all’indirizzo e-mail: posta@giovanemontagna.org

Redazione Sito Internet 13-12-2023

 
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