Storia della CCASA

Prima di parlare della C.C.A.SA., organismo tecnico-didattico di recente istituzione rispetto ai cent’anni di attività e storia del Sodalizio, è bene compiere un breve excursus proprio su quelle attività che sin dai primi anni hanno caratterizzato il "fare montagna" della Giovane Montagna.

L’archivio ci riporta una copia, ingiallita dal tempo, del primo numero della Rivista, è datato dicembre 1914, e con bella grafia, sotto il titolo "Il nostro scopo ed il nostro programma", viene, tra l’altro, affermato: «...mentre per le ricorrenze del Carnevale e delle feste d’agosto e di settembre si organizzeranno delle escursioni di maggior durata ed importanza; speciali manifestazioni poi verranno studiate in relazione colla stagione, come festa degli alberi, accampamento estivo, gare di sports invernali...».

A marzo 1916 la Rivista, ora rigorosamente a stampa, riporta alle pagine 4 e 5 la relazione sulla "Prima settimana alpinistica della G.M.". L’articolo si apre con la bella fotografia della S. Messa celebrata sulla vetta della Bessanese (m. 3.632) e prosegue con le date di svolgimento (8-15 agosto 1915), il Rifugio Gastaldi al Crot del Ciaussinè come base, l’elenco dei partecipanti affidati alla direzione della Guida CAI Paolo Tetti e con il dettaglio delle impegnative escursioni ed ascensioni susseguitesi nel corso della settimana.
Per le ovvie contingenze storiche, si era nel pieno della Grande Guerra, le attività vennero sensibilmente ridotte per riprendere con slancio già dai primi mesi del 1919, quando sul fascicolo n. 2, marzo-aprile, della Rivista si parla del progetto di una "settimana alpina di propaganda" da effettuarsi ad agosto e consistente in un vero e proprio trekking che sarebbe terminato in vetta al Rocciamelone. Gli anni corrono veloci, nel fascicolo di settembre/ ottobre 1922 la Rivista parla della IV Settimana Alpinistica, a settembre 1925 si parla della VII e dell’ VIII settimana alpinistica, ecc.

In quasi tutti i fascicoli della Rivista pubblicati fino ai primi anni quaranta, già in piena Seconda Guerra Mondiale, sono riportate relazioni o recensioni di ascensioni alpinistiche di più che buon livello, anche invernali, compiute da Soci e/o da simpatizzanti. Anche lo sci-alpinismo viene sempre più spesso citato, così nel 1927 possiamo leggere interessanti articoli a firma di Ottorino Mezzalama, storicamente ritenuto il "padre dello sci-alpinismo italiano", al quale è dedicato l’omonimo Trofeo. La "Coppa Angeloni", altra gara di granfondo, con alterne vicende durò fino al 1956. Negli anni ‘30 anche il "Trofeo Gemelli", marcia sciistica a pattuglie, era particolarmente seguito dagli associati.

Durante i bui anni di guerra l’attività continuò se pure ridotta, per riprendere poi forza dal 1946 quando alle poche Sezioni ancora attive se ne aggiunsero di nuove, si ricominciarono a tessere contatti, a riprendere quelli che erano stati forzatamente ridotti, tornare a “far montagna”, in estate come d’inverno e le Sezioni, vecchie e nuove, ripresero con la pedagogia e la metodologia che nei decenni precedenti avevano caratterizzato la Giovane Montagna.

Nei primi anni sessanta, nel ‘64 per la precisione, da una felice proposta di Pio Rosso, mutuata da una esperienza personale maturata sulle Alpi francesi, ha preso via il prestigioso Rally Sci-Alpinistico, gara a squadre di tre elementi, da allora continuativamente organizzato. Di pari passo è proseguita l’attività alpinistica delle Sezioni con l’organizzazione di accantonamenti o settimane di pratica e, sempre più, si avvertiva la necessità di sinergie atte a favorire la formazione e l’aggiornamento.

Da queste esigenze sortì il progetto delle "Settimane di pratica alpinistica" a carattere nazionale, per introdurre nuovi giovani alla pratica dell’alpinismo, ma anche per perfezionare e aggiornare tecnicamente i tanti volontari che, all’interno delle Sezioni, conducevano e promuovevano l’attività alpinistica, anche attraverso lo scambio delle esperienze maturate. La prima “settimana” si tenne a San Martino di Castrozza nel 1976, organizzata della Sezione di Verona. Anche per queste attività venne ritenuto opportuno il principio dell’alternanza tra le Sezioni, come nel Rally, alternanza che privilegiava anche il diverso ambiente di azione favorendo l’acquisizione delle migliori conoscenze dell’arrampicata su roccia (Dolomiti) e dell’arrampicata su misto (Piemonte e Valle d’Aosta). Oltre a questo venivano proposti momenti di aggiornamento durante i fine settimana.

Col trascorrere degli anni è maturata l’esigenza di far coordinare queste significative attività da una Commissione, nominata dalla Presidenza Centrale, che potesse contare sulla fattiva partecipazione e collaborazione di personaggi di spicco delle varie Sezioni, non escludendo la possibilità di ricorrere, come del resto già avvenuto in più di un’occasione, alla collaborazione esterna di Guide Alpine.

Si è arrivati così alle soglie degli anni novanta quando la Commissione Centrale di Alpinismo e Sci-alpinismo (C.C.A.SA.), dopo un iniziale periodo di rodaggio, ha cominciato ad operare allargando competenze e campi d’azione. Dalle esperienze maturate con il Rally è nata l’opportunità di organizzare anche settimane per l’apprendimento e il perfezionamento della pratica dello sci-alpinismo (prima settimana nel febbraio 1992 a San Martino di Castrozza), poi si è ritenuto opportuno prestare maggior attenzione anche all’escursionismo per preparare i "capigita" e così si sono avviate anche le "Settimane di Pratica Escursionistica" (prima settimana nell’agosto 1998 a Valtournenche), complementari alle "Settimane di pratica alpinistica" sono poi diventati gli aggiornamenti di ghiaccio, neve o roccia.

Sintetizzando, la Presidenza Centrale ha affidato alla C.C.A.SA. il compito specifico di:
a) promuovere ed organizzare le attività intersezionali di carattere tecnico-didattico (es. settimana di pratica alpinistica, settimana di pratica sci-alpinistica ed escursionistica);
b) organizzare corsi di aggiornamento sulle varie discipline alpinistiche e allo scopo di migliorare il bagaglio tecnico delle Sezioni della Giovane Montagna;
c) fornire supporto alle attività didattiche delle Sezioni della Giovane Montagna;
d) gestire l’ archivio dell’attività alpinistica individuale dei Soci della Giovane Montagna;
e) curare la preparazione di dispense didattiche di supporto all’attività dei corsi.

Queste finalità sono state inserite nel Regolamento della C.C.A.SA., che è stato predisposto e poi approvato nel 1997. Alcune delle attività della Commissione si sono evolute, altre sono in via di miglioramento e nel frattempo vengono studiate nuove proposte per attività che prendono sempre più spazio negli interessi degli sportivi giovani e non, come ad esempio:
 
  • Ice Meeting (week-end dedicati alle scalate sulle cascate di ghiaccio, con l’aggiornamento sulle tecniche di salita e sui relativi materiali). Si tratta di un’evoluzione della famosa proposta dei week-end di aggiornamento ghiaccio.
  • Randonnée sci-alpinistica (un’evoluzione più impegnativa delle settimane di pratica sci-alpinistica);
  • Proposte specifiche per i più giovani (una novità per far avvicinare i giovani di tutte le sezioni radunandoli in località montane particolari ed offrire aggiornamenti tecnici per tutte le età e per differenti desideri o attitudini).

Tutte queste attività sono programmate in modo da non essere in contrasto e in sovrapposizione a quelle proposte dalle Commissioni Gite delle singole Sezioni, che possono così giovarsi dell’esperienza di alcuni soci delle varie sezioni GM che hanno partecipato alle proposte formative della C.C.A.SA.

A vanto della C.C.A.SA. va anche ricordata la "Spedizione Alpinistica Perù 2003" che ebbe buona partecipazione e buon successo.
La C.C.A.SA. sta curando una maggiore visibilità delle proprie proposte con servizi sul sito web e sulla Rivista della Giovane Montagna.
 

A cura di Piergiorgio Pellacani
 
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