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Bivacco Luigi Ravelli
all'Invergnan (Valgrisenche - Aosta) - m. 2860
Proprietà della Sezione di Torino
Località di partenza: Frazione Usellières 1755 m
Dislivello in salita: 1100 m
Tempo di salita: 3.30 h da Usellières
Difficoltà: E
Coordinata UTM- WGS84: EST 349688
Coordinata UTM- WGS84: NORD 5048060
Generalità e descrizione
Il bivacco sorge all'inizio di un lungo costone roccioso, nella conca racchiusa dai ghiacciai di Mont Forcià e dell'Invergnan, ai piedi della Grande Rousse.Inaugurato il 5 settembre 1982 è dedicato a Luigi Ravelli, per lunghi anni direttore della Rivista della Giovane Montagna e Presidente Centrale dal 1956 al 1969.
Uomo di grande ingegno ed umanità, fu un appassionato cultore della montagna, promotore di numerose iniziative sociali.
Nella Giovane Montagna ricordiamo la realizzazione dei bivacchi Pol, Don Ravelli al Corno Bianco, Rainetto al Petit Mont Blanc, Ai Mascabroni a Cima Undici, e della Casa per ferie Natale Reviglio, mentre attraverso gli scritti e l'esempio di una coerente vita cristiana, ha rappresentato, sino alla scomparsa avvenuta nel 1976, un punto di riferimento fondamentale per gli indirizzi dell'Associazione.
Proprietà della Sezione di Torino.
Il bivacco è una costruzione in legno rivestita in lamiera zincata con una capienza di 10 posti letto. E' attrezzato con materassi, coperte, materiale da cucina, panche e tavolino.
Acqua di fusione nelle vicinanze.
Dal bivacco il panorama è ravvicinato sul versante Ovest della Grande Rousse; sulle montagne della cresta di frontiera è invece limitato dalla Becca di Giasson e dal M. Forciaz.
Accesso automobilistico
La strada per la Valgrisenche si dirama dalla s.s. n. 26 a 15 km da Aosta, in località Leverogne (m 740). La valle si estende dal Colle della Sassière (posto sullo spartiacque con la Val d'Isére) alla Dora Baltea per circa 27 km e si sviluppa parallela a quella di Rhemes con alla testata la Grande Sassière e il ghiacciaio di Glairetta.E' percorsa dalla Dora di Valgrisenche che, raccolte le acque che dai ghiacciai di Glairetta, Bassac e Plattes des Chamois confluiscono nella piana del Vaudet, si incassa per sfociare a Surier nel bacino di Beauregard, raccogliendo anche le acque provenienti dal lago di S. Grato.
A valle del bacino il fiume si allarga nella vasta piana fra Prariond e Revers per poi formare una profonda e suggestiva gola dalla quale esce a Leverogne confluendo nella Dora.
Raggiunto il capoluogo (m 1664), posto in una bella conca di prati e pinete ai piedi delle falde della Becca dell'Aouille, proseguire per circa 5 km sulla strada che costeggia il lago di Beauregard sino ad Uselières (m 1785). Poco oltre, presso un ponte su una forra profonda e stretta, la strada aperta al traffico ha termine.
Superato il ponte sulla destra, una diramazione prosegue sterrata.
Dopo alcune centinaia di metri si arriva ad un incrocio: sulla sinistra, una strada sterrata (interpoderale) sale sul fianco destro orografico e passando per gli alpeggi di Arolla, Montagna Quarte, raggiunge Montagna di M. Forciaz (m 2180), all'imbocco del vallone che scende dal versante occidentale della Grande Rousse, dove è posto il bivacco.
Itinerario
Da Usellières, si può percorrere la lunga strada sterrata che porta all’Alpe Mont Forciaz.In alternativa è possibile raggiungere più velocemente questo punto seguendo il bel sentiero che dalla zona dei larici monumentali risale il ripido valloncello e conduce direttamente all’alpeggio (2180 m).
Seguire quindi il sentiero e le numerose tracce del bestiame che alle spalle della malga salgono per un pendio di zolle erbose, sulla sponda destra orografica del torrente, portandosi sopra una scarpata rocciosa, ove si riduce ad una traccia che per un ripido pendio passa al piede dello sperone del M. Forciaz.
Salire per un ripido vallone fino ad una conca detritica ove sorge un piccolo laghetto, prosciugato a stagione inoltrata. Piegare a destra per portarsi sull'evidente filo della morena ed attraverso facili roccette raggiungere il bivacco (ore 3,30 da Usellières).
E' anche possibile, dal laghetto, proseguire per terrazzi erbosi sparsi di massi e detriti morenici, sino a raggiungere il costone roccioso dove sorge il bivacco.