Recensioni libri di montagna

Ragazzi, questa è la via!

Giovanni Di Vecchia

Ragazzi, questa è la via!


Per noi che viviamo nell’epoca del giovanilismo e del culto per la forma fisica, può essere difficile immaginare un tempo in cui l’attività sportiva era di fatto sconosciuta alla maggioranza della popolazione. Alla fine dell’Ottocento, solamente l’élite praticava qualche sport; equitazione, scherma, ginnastica, nuoto, canottaggio … non per nulla anche in questo gli inglesi erano all’avanguardia, in virtù delle condizioni agiate loro garantite dalle rendite di un impero e dalla conseguente disponibilità di tempo; la storia dell’alpinismo insegna. Il libro di Giovanni Di Vecchia rende giustizia ad una serie di figure di santi che furono educatori di giovani e che capirono in Italia – forse prima, o almeno in contemporanea, rispetto anche ai più avanzati educatori laici – l’importanza dell’attività fisica nella formazione della personalità. E mi sia consentito di osservare che anche in questo campo la Chiesa si dimostrò più lungimirante ed attiva dei poteri civili; ricordiamo che in campo sanitario, universitario, assistenziale e persino agricolo (le bonifiche dei benedettini in tutta Europa…), la Chiesa e i suoi santi furono i primi a muoversi. Con buona pace di chi si ostina a negare le radici cristiane della civiltà europea. Sono le figure di san Giovanni Bosco, di san Leonardo Murialdo, di don Orione, su su fino a don Gnocchi, che dominano il lavoro di Di Vecchia: e l’autore evidenzia con finezza di ricerche e di osservazioni quanto la frequentazione della montagna contasse nei loro progetti educativi. Sapevamo del clero piemontese e lombardo; di Amé Gorret, dell’abate Henry, del canonico Carrel, dell’abbé Bonin, di don Luigi Rossi, del teologo Farinetti, di don Gnifetti, per non dire del futuro papa Pio XI e di vari altri sacerdoti alpinisti; ma le loro furono imprese individuali. Solo nel caso dell’abate Stoppani e del suo Bel Paese penso si possa parlare di opera pedagogica; restiamo però sempre nel campo letterario. Di Vecchia ci pone invece davanti – e ci fa scoprire - un’azione educativa di massa che mi fa ricordare questo passo di Marco Cuaz dal suo Le Alpi: “si può anzi dire che era stata la cultura cattolica a individuare per prima in Italia la valenza sociale dell’attività fisica come strumento di prevenzione del disagio giovanile. Già don Bosco, verso la metà dell’Ottocento, aveva individuato nello sport, in particolare nella ginnastica e nelle passeggiate in collina, un mezzo efficacissimo per ottenere la disciplina, giovare alla moralità e alla sanità e aveva raccomandato ai suoi discepoli di dare al ragazzo ampia libertà di saltare, correre, schiamazzare a piacimento”. Opportunamente l’autore apre il suo lavoro con una succinta ma efficace ricostruzione della situazione sociale in Italia nel cuore del XIX secolo, con tutti i suoi problemi di conflitto Chiesa/Stato, di emarginazione dei più deboli, di sfruttamento dei minori, di alcolismo, di povertà; e in particolare si sofferma sul fenomeno Torino, capitale del Regno d’Italia, dove la Provvidenza fece spuntare quei due giganti della santità che sono san Giovanni Bosco e san Leonardo Murialdo. In quella città dove tutto sembrava imbevuto di ostilità alla Chiesa, di ideali risorgimentali laicisti e anticlericali, essi furono contemporanei, amici, collaboratori in una grande opera di recupero della gioventù che tuttora produce grandi frutti. Sono convinto che la “via” citata nel titolo del libro, e cioè la via che conduce alle alte quote, via che fortifica fisico e mente, via che introduce a valori fondanti di verità e umanità, sia sempre valida, allora come oggi. E che si debba riflettere ancora su ciò che Leonardo Murialdo, alpinista vero (non dimentichiamo che fu promotore con altri della Giovane Montagna) scrisse: la natura è un libro di religione e di teologia, tutto parla di Dio. La natura è il Teatro di Dio. Lo spettacolo dei cieli, della terra, dei mari canta la sua gloria. (recensione a cura di Lorenzo Revojera) Ragazzi, questa è la via!, di Giovanni Di Vecchia, edizioni Luglio (TS), pagine 115, €. 12,00
 
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