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Trekking in Sardegna
Sabato 4 settembre 2021
Sabato 11 settembre 2021 (evento passato)
Tipo attività: Escursione Semplice
Sezione di Cuneo
Responsabile: Serra M. / Testa
Programma
Il trekking, previsto in data 8 - 15 maggio, causa Covid, è stato rinviato in data 4 - 11 settembre.
Per adesioni telefonare ai responsabili
Stella Serra ed Andrea Greborio 3331748366
Relazione
Testi di: Lucia, Maria Teresa, Luisa e Giancarla, Stella e Andrea, Franca e Beppe, Anna Boretto, Anna Testa, coordinati da Antonina Gazzera.
Sabato 4 settembre, dopo un’alzataccia ed un breve volo, (e con la speranza di aver lasciato il covid alle spalle), arriviamo a Nuoro, accolti dalla guida che ci accompagnerà per tutto il trekking: Stefania, una giovane sempre sorridente e disponibile! Siamo in Sardegna, veniamo da un’estate incredibilmente asciutta e cosa ci accoglie? Una bella pioggia come sognavamo da tempo: un temporale durato almeno una mezz’ora! Non ci perdiamo d’animo, aspettiamo che spiova e poi iniziamo a scoprire la Sardegna visitando due bei musei. Il primo è la casa natale di Grazia Deledda, (gloria di Nuoro e della Sardegna intera non meno di Gigi Riva); un’abitazione della piccola borghesia nuorese del primo novecento. La meraviglia è la commistione tra i cimeli di questa scrittrice giunta a fama mondiale con il Premio Nobel per la Letteratura (unica donna italiana finora…!), e una bella casa d’epoca rimasta tale quale. Il passaggio successivo è una immersione nelle tradizioni sarde: al “Museo etnografico e del costume della Sardegna” abbiamo visto di tutto: costumi diversi per ogni paese, attrezzi ed oggetti di uso quotidiano, ambienti, ma soprattutto una incredibile collezione di pani tradizionali per ogni ricorrenza: religiosa e famigliare. Finiamo la giornata prendendo possesso della nostra camera e consumando un’ottima cena al ristorante! Il giorno dopo affrontiamo la prima escursione che ci porterà sul Monte Novo San Giovanni e in seguito ad Orgosolo. Si parte dalla caserma della forestale regionale su una strada sterrata, e poi su sentiero, attraversando una foresta di lecci, fra le più importanti d’Europa. In cima, a quota 1318 m di altitudine siamo accolti da un panorama mozzafiato, che spazia dal mare ai monti Corrasi e del Gennargentu. Consumiamo in allegria un ricco pic-nic preparato nella casetta di avvistamento della forestale ed organizzato da Stefania. Nel pomeriggio ci attende Orgosolo, una cittadina molto visitata dai turisti soprattutto per i murales che adornano le case del paese e che narrano di politica, questioni sociali, scene pastorali e vita quotidiana, nonchè di personaggi importanti, come testimonia la tempestiva rappresentazione di Gino Strada, appena scomparso. Ad Orgosolo visitiamo pure un laboratorio per la lavorazione della seta, la cui proprietaria ci illustra come tesse e confeziona il tradizionale copricapo femminile del costume antico. Torniamo a Nuoro in hotel soddisfatti per le cose fatte, viste ed ascoltate. Il lunedì ci avviamo con una breve passeggiata in città verso la “Chiesetta della Solitudine” di Nuoro, all'interno della quale sono racchiuse, in un sarcofago di marmo, le spoglie della scrittrice nuorese Premio Nobel, Grazia Deledda. Proseguiamo la nostra escursione che ci porta al monte Ortobene (955 m): il paesaggio si presenta ricco di pini, faggi, lecci e cespugli di cisto. Al suo interno osserviamo enormi massi con forme particolari modellati dal vento e dalle intemperie. In cima alla montagna si presenta ai nostri occhi uno splendido panorama sulla città e sulla piana circostante. Per ricordare l'anno Santo è stata eretta nel 1901 la statua bronzea del Cristo Redentore, opera dello scultore Vincenzo Jerace, alta circa 4 metri. Anche qui facciamo il pic-nic con prodotti locali portati dalla nostra guida Stefania. Con il pullman andiamo a visitare la sorgente di Su Gologone, che sgorga da una spaccatura vertiginosa dopo un lungo percorso sotterraneo, riversando un imponente massa d'acqua. A fine escursione raggiungiamo il nostro albergo situato nel verde ai piedi delle montagne, in località Maccione di Oliena a 695 m Il martedì, accompagnati anche da Gabriele, una guida locale, saliamo nel bosco, dietro l’hotel S’enis, ricco di piante secolari, querce, lecci e corbezzoli. Prendiamo il “sentiero Italia 401” sotto la cresta della punta Carabidda su terreno calcareo ricco di canaloni, grotte e voragini, che Gabriele, arrivati alla grotta Tuones, a 1025 m, ci descrive anche ricche di acque. Sotto la falesia ci racconta della prima scuola di arrampicata del 1983 delle Fiamme Gialle di Predazzo. Continuiamo su ripido ma comodo sentiero lungo gli ovili del Supramonte di Oliena, “I Cuili”, protetti da robusti muri di pietra a secco. Poco dopo siamo su un tortuoso stradone che sale sulla dorsale del Pradu a 1200 m Ci fermiamo all’”Altare” costruito su uno spiazzo con alcune colonne in pietra per il film “La Bibbia” di Dino De Laurentis. Qui nel 1966, venne girata la scena del sacrificio di Isacco. Vi si gode uno splendido panorama sulle dorsali del Supramonte! Ora il sentiero è su un lungo traversone sotto la cima del Monte Corrasi, che raggiungiamo tra grandi rocce e profonde spaccature a 1463 m Grande soddisfazione per tutti! Scendiamo per il medesimo sentiero e poi ne imbocchiamo un altro nel fitto bosco, meno ripido di quello della salita. Il mercoledì andiamo alla dolina di Tiscali, con visita all’omonimo villaggio nuragico nella Valle di Lanaittu di Oliena, (valle lunga sette chilometri e larga due). Verso la sommità del Monte Tiscali, che si eleva a destra del Rio Sa Oche, il sentiero si fa arduo ed impegnativo, specialmente il passaggio attraverso una ripida fessura nella roccia, che però tutto il gruppo ha superato brillantemente. Dopo una breve pausa per il pranzo, ci siamo recati all'area archeologica dove tra strutture abitative, magazzini, recinti per custodire gli animali, abbiamo visto e compreso come si viveva in era nuragica. A fine escursione siamo andati al villaggio Sa Sedda e Sos Carros che significa "il passaggio dei carri". Complesso nuragico bellissimo e monumentale, fatto con pietre di basalto e calcare finemente lavorate, simile ad altri villaggi nuragici della Barbagia, del periodo del bronzo e del ferro. Siamo rimasti colpiti dalla capanna sacra dedicata ai riti con l'acqua e la vasca di raccolta della medesima, molto ben conservati. Che giornata ricca di emozioni! Ci trasferiamo poi col pullman a Dorgali per le ultime 3 notti. Al giovedì, con un tempo molto incerto, ci incamminiamo su un sentiero in discesa, attraversando boschi di lecci secolari, cespugli di mirto, lentisco, corbezzoli, felci e diverse varietà di arbusti fra cui intravvediamo capre al pascolo sui ripidi pendii fra imponenti pareti rocciose. Arrivati al fondo del vallone, col sole, siamo all’ingresso della gola di Gorropu: un profondo canyon originato a seguito di una faglia e all'intensa azione erosiva delle acque del Rio Flumineddu. Con le sue pareti fino a oltre 500 m di altezza è considerato il canyon più profondo d'Italia e uno dei più profondi d'Europa. Ci arrampichiamo sui massi bianchi e levigati di roccia calcarea e attraversiamo uno strettissimo passaggio che ci porta in una ampia e spettacolare gola. Le altissime pareti hanno colori sfumati tra rosso, grigio, e marrone. Più avanti i massi sono enormi e la roccia molto liscia e senza appigli rende difficile la scalata. Alcuni proseguono, altri tornano indietro e più tardi ci ritroviamo tutti nella conca vicino ai laghetti per un benefico bagno ai piedi e per il pranzo al sacco. Da lì prendiamo il sentiero che costeggia in parte il fiume Flumineddu con un saliscendi che ci riporta alla fine del percorso. A sera, prima di cena, Antonina ci presenta la sua ricerca su Grazia Deledda, di cui quest’anno cadono i 150 anni della nascita, anzi è nata proprio questo stesso mese di settembre, il 28!...che tempismo fare il nostro trek a Nuoro proprio in quest’anno, ed in questo periodo di celebrazioni!!! Al venerdì, il programma prevede di raggiungere Cala Luna, nell’ampio golfo di Orosei, ma, viste le previsioni meteo poco rassicuranti, bisogna trovare un’alternativa. Il nostro pulmino ci porta da Dorgali sino a Cala Gonone e poi a piedi percorriamo il pittoresco litorale sino a Cala Fuili. Scendiamo nella sottostante spiaggetta e grazie ad una inattesa schiarita, qualche coraggioso riesce a fare pure il bagno. La pausa di relax è breve perché inizia a piovere con intensità costringendoci a rientrare rapidamente al parcheggio. Andiamo a pranzare al villaggio di Cala Gonone, località turistica con un bel porticciolo. Al pomeriggio visitiamo la Grotta di Ispinigoli, dove c’è molto affollamento, forse a causa del tempo a tratti piovoso. Ci troviamo in un’enorme voragine carsica la cui sala principale misura 80 m di diametro. Restiamo estasiati nel vedere le concrezioni che l’acqua ha prodotto all’interno della cavità nel corso di milioni di anni, tra cui l’impressionante stalagmite di 38 m che è considerata la più alta d’Europa. Prima di cena alcuni di noi visitano, purtroppo un po’ frettolosamente, il Museo Archeologico di Dorgali ricco di reperti risalenti all’epoca nuragica, punica e romana. Sabato 11 settembre partiamo prestissimo per Olbia per prendere l’aereo e rientrare a Cuneo in tempo per il pranzo; felici e contenti di aver conosciuto un altro pezzo di questa terra meravigliosa che è la Sardegna!