Ferrata degli Angeli
Sabato 29 maggio 2021
Mercoledì 2 giugno 2021 (evento passato)
Tipo attività: Escursione Esperti
Sezione di Genova
Responsabile: Simona Ventura (328.0267416)
Programma
Partiremo già venerdì 28/5, imbarcandoci in serata sul traghetto per Olbia, dove arriveremo sabato 29. Da lì, raggiungeremo Porto San Paolo, dopo 21 km in auto. Seguirà un’escursione in loco e la S. Messa prefestiva nella chiesa parrocchiale. Domenica 30 ci imbarcheremo presto per l’Isola della Tavolara, dove effettueremo l’omonima ferrata, di difficoltà facile. Poiché non si può dormire sull’isola, rientreremo in serata a Porto San Paolo, non prima di un bel bagno rinfrescante! Lunedì 31 ci reimbarcheremo per la Tavolara, dove effettueremo la Ferrata degli Angeli, più difficile, godendo di meravigliosi panorami sul mare. Pranzo in vetta e discesa per sentieri. La sera ci sposteremo in auto in zona Olbia dove martedi 1 effettueremo il trekking di Stazzu Manzoni, immersi nella macchia mediterranea (4 ore, difficoltà facile). Mercoledì 2 è prevista una breve escursione fra le querce da sughero dell’ex ferrovia di Calangianus. In serata ci imbarcheremo per rientrare a Genova, che raggiungeremo giovedì mattina. Poiché l’uscita è caratterizzata da organizzazione complessa, si richiede la prenotazione entro Pasqua, con il versamento di 100 € di caparra. Per informazioni Simona Ventura (328.0267416).
Relazione
Partiamo alle 21.30 di venerdì 28/5, imbarcandoci sul traghetto Moby Lines per Olbia, dove sbarchiamo sabato 29 alle 9 dopo la notte in comode cuccette. Il gruppo è variegato:una famiglia con tre ragazzine, tre coppie, due single e un cane.
L'organizzazione della partenza è stata complessa a causa del perdurare delle restrizioni anti-Covid fino a pochissimo tempo prima, ma con pazienza e determinazione riusciamo a conquistare il nostro posto al sole e una volta a Olbia i problemi dei tamponi, delle prenotazioni, dei trasbordi e delle autocertificazioni sono solo un lontano ricordo.
Da Olbia, raggiungiamo Porto San Paolo, nostra base, dopo 21 km in auto. Preso possesso dei nostri alloggi, b&b con uso cucina e campeggi, la giornata prosegue con un’escursione in direzione nord- est, da Porto San Paolo a Porto Istana, lungo il mare cristallino. Dopo un paio d'ore di cammino, non resistiamo ad un bel bagno rinfrescante.
A seguire, il rientro e la santa messa prefestiva, allietata dai tradizionali canti in lingua sarda delle donne presenti, nella parrocchiale di Porto San Paolo.
Domenica 30 ci troviamo in porto già alle 8 per imbarcarci per Tavolara. Il traghetto che abbiamo prenotato (siamo in bassa stagione e le corse non sono quotidiane) è puntuale ed il tragitto breve, solo una decina di minuti.
Arrivati allo Spalmatore di Terra, primo avamposto dell'isola, iniziamo tutti e tredici la nostra visita per la parte escursionistica e intanto perlustriamo la zona in cerca del mitico attacco della ferrata Degli Angeli, che intendiamo percorrere l'indomani. Arriviamo fino a un grosso masso, dove sostiamo. La vista sul mare è incantevole e ci riempie di gioia, così come i profumi di mirto e rosmarino e delle altre piante che incrociamo sovente. Quindi proseguiamo per tracce di sentiero che salgono ripide. Ci accorgiamo di essere fuori strada e quindi torniamo indietro, con l'aiuto di alcuni cordini che avevamo provvidenzialmente portato con noi, sapendo che i sentieri di Tavolara sono impervi e poco segnati. Tornati sul sentiero, decidiamo di rientrare, anche perché la via prosegue con alcune corde fisse, su cui alcuni non si sentono di procedere. Giunti accaldati a riva di mare, il bagno è fra i più piacevoli e desiderabili: nonostante la temperatura dell'acqua sia decisamente fresca, tutti si immergono e qualcuno si dedica lungamente a tuffi e esplorazioni subacquee. L'acqua è cristallina, c'è pace e silenzio ovunque.
Lunedì 31, invertendo le gite in programma tra il lunedì e il martedì, ci rechiamo in auto a Calangianus (518m), e lasciamo un'auto in posizione comoda per far navetta al rientro. Quindi percorriamo 17 km su un'antica ferrovia dismessa, la Tempio-Monti. Il percorso, preceduto da una divertente serie di attrezzi ginnici che mettono alla prova molti dei partecipanti, è facile e piacevole, in parte nel bosco e sempre caratterizzato dalla fitta vegetazione della macchia mediterranea in tutte le sue forme e sfumature.
Martedì 1 ci reimbarchiamo in otto per la Tavolara, con l'intenzione di percorrere la Ferrata degli Angeli, godendo di meravigliosi panorami sul mare. Il percorso di accesso non è chiaro e anche se abbiamo con noi cartine e tracce Gps dobbiamo cercare per oltre due ore prima di trovare l'attacco, cui si accede da Punta La Mandria, indi tenendosi alla stessa quota e dirigendosi verso est (pochi bolli rossi), in direzione di un costone, che si supera calandosi su un primo breve tratto attrezzato. Molti però sono stanchi per il caldo e il sole e decidono di ripiegare sulla più facile ferrata Tavolara, che sale comunque in vetta a punta Cannone (565m) da un altro versante. Sulla ferrata degli Angeli proseguiamo solo Ghigo, nostra guida esperta, Edoardo ed io. La ferrata è ben attrezzata ma molto esposta e a tratti verticale. Ci raggiunge Federico, ferrarista trevigiano solitario, ben contento di poter condividere con noi l'avventura. Non abbiamo problemi a raggiungere prima la Madonnina, a metà percorso e poi la croce che ne segna la fine. Quindi proseguiamo su placche abbattute, seguendo gli ometti, poco a est del filo di cresta. Qui il percorso segue un avvallamento, da cui partono alcune calate in corda doppia.
Purtroppo non abbiamo tempo sufficiente per raggiungere la vetta:gli orari ferrei di partenza del traghetto alle 16.30 e le due ore perse al mattino per cercare l'attacco ci penalizzano. In ogni caso, la gioia di aver trovato e percorso la famosa ferrata è già di per sé appagante. Decidiamo quindi di scendere per la più facile ferrata Tavolara (attacco in corrispondenza del punto più basso dell'avvallamento, più avanti rispetto alla partenza delle doppie) per raggiungere in orario il porticciolo. Alla ferrata di discesa, non lunga, seguono alcuni tratti attrezzati e poi un sentiero, a metà del quale scende una ripida scorciatoia verso il porto. Provvidenzialmente, troviamo i nostri compagni che hanno salito la ferrata Tavolara ad indicarcelo.
Mercoledì 2 ci rechiamo in auto a Monte Nieddu dove percorriamo l'anello del Rio Pitrisconi. Raggiunto il punto di partenza alla fine di una lunga sterrata, camminiamo tra laghetti, pozze e cascatelle che allietano e rinfrescano il percorso ed alcuni fanno il bagno. Abbiamo modo di ammirare rocce granitiche di varie forme e dimensioni, su cui alcuni si avventurano per una foto ricordo. Al ritorno, il sentiero (5,5km in tutto) è in salita ma la bellezza dei luoghi vale la fatica.
In serata, grati per queste giornate, ci imbarchiamo per rientrare a Genova, che raggiungiamo giovedì 3 alle 8.
I luoghi visitati sono meravigliosi e consigliabili, ma organizzare un trekking come questo è stato complesso e ha richiesto la collaborazione di tutti i partecipanti e ovviamente buone capacità di adattamento alle diverse situazioni, cosa che tutti i partecipanti hanno dimostrato in ogni momento.