Escursionismo E EE - Vette Feltrine Bivacco Bodo
Domenica 5 luglio 2020 (evento passato)
Tipo attività: Escursione Esperti
Sezione di Vicenza
Responsabile: Maria Rosa Piazza
Programma
Domenica 5
VETTE FELTRINE - BIVACCO WALTER BODO (1.930 m) Oltre le Vette Feltrine. L’itinerario si addentra notevolmente nel mondo delle Dolomiti Feltrine di cui questo itinerario della Val Canzoi, è la salita principale. Si tratta di una salita impegnativa, non difficile tecnicamente, ma con discreto dislivello e lunghe ore di cammino su terreno impervio e solitario. I bivacchi Feltre e Walter Bodo si trovano a 1.930 m di quota nel Gruppo del Cimonega, una delle zone dolomitiche più selvagge e incontaminate. Le strutture si trovano nel Pian della Regina, un anfiteatro naturale roccioso e prativo dominato dalle cime del Sasso delle Undici, il Piz de Sagron, il Piz de Mez e il Sass de Mura.
DISLIVELLO: 1200 m TEMPI: ore 8 ORARIO PARTENZA: 6.30 CAPOGITA: Maria Rosa Piazza, tel. 0444 985576, cell. 333 2743153
Relazione
GITA ESCURSIONISTICA DI DOMENICA 5 LUGLIO VETTE FELTRINE - BIVACCO WALTER BODO
Oltre le Vette Feltrine. L’itinerario si addentra nel mondo delle Dolomiti Feltrine di cui questo itinerario della Val Canzoi, è la salita principale.
E’ la terza uscita della Giovane Montagna, post confinamento Covid19, la seconda guidata da me: la mèta sono i Bivacchi Feltre e Bodo. Alla fine saranno poco meno di 1400 i metri di dislivello complessivo, tenuto conto anche delle intermedie perdite di quota. I 1200 metri segnati sul libretto addolcivano un poco le variazioni del percorso. Sulla strada che collega Feltre con Cesiomaggiore parte la stradina che si addentra per qualche chilometro nella Val Canzoi, fino a poco prima del Lago La Stua dove parcheggiamo. Calzati gli scarponi, zaino in spalla, risaliamo in breve i pochi metri di dislivello fino alla diga. Costeggiando il lago sulla sinistra, seguiamo le indicazioni per il bivacco lungo il sentiero 806. Attraversiamo il ponte sul torrente Caorame continuando il cammino sulla comoda mulattiera, fino al primo tornante dove la segnaletica indica l’entrata nel bosco. Seguiamo facilmente il sentiero affiancato al rumoroso torrente. Poi sempre in marcata salita, guadiamo più volte il torrente in un ambiente naturale spettacolare. Il sentiero diventa più ripido e meno percorribile anche a causa dei numerosi tronchi d’albero sradicati dal famoso uragano Vaia. Ci si alza parecchio nella gola fino ad una larga conca. La si attraversa costeggiando un tratto di torrente scavato nella bianca roccia e arricchito da invitanti pozze d’acqua. Dopo pochi metri il tracciato si inerpica seguendo la scarpata. Sono già visibili in lontananza i bivacchi anche se il tratto da percorrere è ancora lungo; con brevi saliscendi si arriva a Casera Cimonega. Dietro alla Casera si punta verso il ripido spallone tagliato da cenge, cascate e corsi d’acqua; dapprima a destra e poi ancora a sinistra, fino ad incontrare il sentiero 801 AV2 (Troi dei Casarin) proveniente dal Rifugio Boz, proprio sotto la parete del Col Del Mul. Percorrendo una modesta salita troviamo lo splendido scenario dove i due bivacchi sorgono, nel Pian della Regina , contornati dal Sass De Mura, il Piz de Mez, il Piz de Sagron, e il Sasso delle Undici. Tutto avvolto nella nebbia. Spettacolare! Non ci facciamo mancare una breve sosta di ristoro. Scendiamo per lo stesso percorso con grande soddisfazione. L’escursione è stata lunga e faticosa, in ambiente isolato ma spettacolare. Il torrente ha scavato scorci unici e offerto rari e rinfrescanti angoli di sosta. Nessuna “zecca” denunciata dai partecipanti. Rimpiangeremo la compagnia del fresco Caorame che ci ha accompagnato per tutta la giornata. Alla prossima! Con promessa di altitudini sotto osservazione. (Maria Rosa Piazza)