Ciaspole - Altopiano di Asiago - Val Miela
Domenica 14 febbraio 2021 (evento passato)
Tipo attività: Racchette da neve
Sezione di Vicenza
Responsabile: Franco Sonzogno
Programma
Domenica 14 febbraio – Altopiano Asiago – Val Miela - Racchette da neve
Sostituisce gita di due giorni in Val di Fassa
Attenzione – Partenza da Laghetto. Massimo due persone per auto.
Il punto di partenza dell’escursione è un tornante sulla strada che porta da Gallio a Foza a quota 1000m circa. Si sale per il sentiero CAI 861 che segue la val Miela che divide le Melette di Gallio dalle Melette di Foza. Uscendo dal bosco la valle si allarga e la pendenza cala, si prosegue fino a malga Slapeur 1620m circa. Si sale ora su terreno libero scegliendo la linea di minor pendenza ed aggirando il monte Fior si raggiunge il monte Castelgomberto 1771m.
Partenza 7.30 da Laghetto Vicenza. Durata 6 ore circa.
Capogita Franco Sonzogno cell. 345 7960154
Relazione
DOMENICA 14 febbraio – VAL MIELA ALTOPIANO DI ASIAGO – racchette da neve
Monte Fior modesto gigante - Purtroppo ormai da un anno dobbiamo fare parecchie rinunce, e lo stesso programma GM ha subito molte variazioni. Il 13 e 14 febbraio era previsto un weekend in Val di Fassa, ma a causa del maledetto virus si è dovuto cambiare meta; va comunque festeggiata la prima ciaspolata, seconda gita dall'inizio dell'anno, perché finalmente ci si è ritrovati. Il luogo più indicato per tale occasione per me era il monte Fior, salendo lungo la val Miela. Il monte Fior fa parte delle Melette di Foza ed è una cima dell'altopiano di Asiago che domina il settore Sud-Est; può far ridere parlare di una vetta che si erge con i suoi 1824m, un po' pochini, ma grazie alla sua posizione offre un panorama a 360°. Quel lungo spallone, verde d'estate e bianco d'inverno lo si vede a gran distanza, anche dal Grappa. D'inverno è meta frequentata da ciaspolatori e scialpinisti alle prime armi, luogo comunque più tranquillo delle vicine Melette di Gallio con i loro impianti da sci. L'ambiente di questa montagna è quello tipico dell'altopiano di Asiago: le pendici boscose, la calotta ricoperta da pascoli e le varie casare e malghe, di cui la più nota è forse la malga Slapeur, ideale tappa per riposarsi prima della salita finale di molte escursioni.
Questo monte ha per me un significato particolare, perché è stato spesso meta di gite in vari periodo dell'anno, d'inverno con le ciaspole, a primavera quando restano le ultimi chiazze di neve e appaiono a miriade i crochi, ma anche in estate quando non fa troppo caldo, magari con un lungo ed articolato itinerario per saggiare le proprie risorse. Tanti sono gli itinerari interessanti: la salita da Campomulo dopo la fine della stagione sciistica, la ripida val Miela, il periplo del monte Fior, con la visita al monte Castelgomberto e alla caratteristica città di roccia, e l'interessante anello della val Vecchia purtroppo recentemente devastato e reso inagibile da Vaia. Quando si sale su questa montagna non si può non pensare agli eventi bellici della grande guerra e alle molte sanguinose battaglie che in questa zona hanno causato stragi; il monte Fior è teatro delle vicende del bel film di Rosi con l'indimenticato Gian Maria Volontè "Uomini contro" basato sul romanzo di Lussu. Tante sono le testimonianze: è ben visibile una lunga trincea sul costone, varie tabelle illustrative ricordano i tragici eventi, vicino alla città di roccia vi è un cimitero militare in memoria dei caduti, e la modesta altura del Castelgomberto è tutta una fortificazione scavata nella roccia con l'evidente cippo sommitale. Dalla cima del Fior a sud si domina la pianura ed è visibile anche il mare, quella strisciolina luccicante; ad ovest le piccole dolomiti e poi a seguire tutte le principali cime dell'Altopiano che danno sulla Valsugana: Meatta, Portule, Trentin, Dodici, Undici, Ortigara e Caldiera e più vicina l'estesa piana di Marcesina; ammiriamo quindi cima d'Asta e le vette orientali dei Lagorai, e poi Marmolada e Pale di San Martino, per finire con Pavione, Cimonega e Vette Feltrine.
Alla gita eravamo in 8, abbiamo parcheggiato nello spiazzo a quell’ora completamente vuoto ed abbiamo imboccato il sentiero CAI 861. Nonostante alcuni tratti ripidi siamo saliti velocemente, perché la neve dove c’era era dura. Pochi alberi abbattuti che nessuno si era preso la briga di tagliare come fossero monumenti sacri si superavano comunque senza problemi. Raggiunta la piana dove la valle si allarga e la pendenza cala, nonostante la traccia permettesse di continuare agevolmente, abbiamo messo le ciaspole ed abbiamo raggiunto malga Slapeur. Da qui sempre seguendo una comoda traccia abbiamo raggiunto la sommità del Torrione e proseguito lungo la Scaranta. Abbiamo proceduto sul costone con alcuni tratti un po’ ripidi, ma essendo una neve buona siamo saliti comodamente fino alla cima del Monte Fior. Dopo le foto di rito e uno sguardo al panorama ci siamo riposati ed abbiamo pranzato. Siamo scesi su percorso libero ideale per le ciaspole con grande soddisfazione fino a malga Slapeur. Siamo ritornati facendo a ritroso il sentiero dell’andata, cambiandoci le ciaspole che ad un certo punto erano più insidiose che d’aiuto e calzando i ramponcini che davano sicurezza in discesa. Tante comitive di scialpinisti e ciaspolatori hanno scelto la nostra stessa meta, ma tutti coscienziosi rispettavano le norme, ed infatti il parcheggio lo abbiamo trovato al completo. (Franco Sonzogno)