Recensioni libri di montagna

I CIMITERI MILITARI DELLA GUERRA BIANCA SUL FRONTE DELL’ADAMELLO

W. Belotti, M.E. Cavalleri, A. Pedrotti, M. Peloia

I CIMITERI MILITARI DELLA GUERRA BIANCA SUL FRONTE DELL’ADAMELLO


Si tratta di un lavoro monumentale, non solo per la mole, ma altresì per il suo significato e i messaggi che trasmette.
Sono infiniti i resoconti, le memorie, i diari della cosiddetta “guerra bianca”, ma questo volume si distingue per l’ottica scelta di collocare in primo piano i caduti, cioè il vissuto e la morte del semplice Alpino che combatte, soffre e muore.
Mi ha ricordato "Le scarpe al sole" di Paolo Monelli, che delinea senza remore le realtà più crude da lui vissute nel primo conflitto mondiale; ma qui siamo di fronte ad una folla smisurata di soggetti umani cui la guerra ha tolto la vita, che hanno fatto la loro parte nelle vittorie e nelle sconfitte, e che rischiamo di dimenticare.
Il tema ha aperto agli autori possibilità nuove di indagine e di chiarimento circa molti episodi di un conflitto atipico: il lavoro di ricerca compiuto negli ambienti più diversi e vicini alla gente – famiglie di ex-combattenti, archivi parrocchiali e comunali, epistolari e diari privati – ha portato alla luce nuovi particolari. Di molti caduti sono narrate le vite, che fanno scoprire, tramite diversa visuale, contorni nuovi dei fatti.
Vediamo alcuni esempi ben documentati. Chi sapeva che un reparto di "Chasseurs alpins" francesi per qualche mese fu destinato al fronte dell’Adamello? Si rivela inoltre che l'Alpino medico di Sanità Riccardo Pampuri – decorato con la medaglia di bronzo – nel 1989 fu dichiarato Santo da Papa Giovanni Paolo II. Un altro episodio poco noto è il tentativo di sabotaggio agli impianti idroelettrici del lago d’Arno, progettato dagli austro-ungarici e successivamente sventato, nel giugno 1915.
I due volumi ci danno le reali dimensioni degli eventi sul fronte dell’Adamello, altrove poco approfonditi. Per esempio quello dei morti per valanga, che furono più numerosi di quelli in combattimento: ben si coglie la gravità dei fatti e la loro pesante ricaduta psicologica sui sopravvissuti leggendo il capitolo sulla valanga che uccise 86 Alpini alla caserma Campellio (lago d’Arno, aprile 1916) e su quella di fine maggio 1918 nel canalone del Gendarme, che causò un centinaio di vittime del battaglione Pallanza.
Si è detto sopra che si trattò – anche sulle alte quote del fronte Adamello – di un conflitto atipico, con caratteristiche da guerra ottocentesca accanto a metodi moderni. Questo libro lo attesta quando narra, con freddo dettaglio, le – purtroppo – numerose fucilazioni per tentata diserzione o per rifiuto di obbedire agli ordini.
Paradossalmente i particolari della verità ci vengono da chi non può più parlare.
Lorenzo Revojera

W.Belotti, M.E. Cavalleri, A. Pedrotti, M. Peloia, I cimiteri militari della Guerra Bianca sul fronte dell’Adamello, due volumi per complessive 904 pagine– Ed. Museo della Guerra Bianca di Temù
 
 
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